aprile 19, 2020

Shadowsong - S. Jae-Jones

Shadowsong è il secondo ed ultimo capitolo della duologia iniziata con Wintersong. Il primo libro non mi era piaciuto molto (link alla recensione del primo libro QUI), ma ho voluto dare una possibilità al seguito per chiudere alcuni punti rimasti in sospeso in Wintersong.

Titolo: Shadowsong
Titolo originale: Shadowsong
Saga: Wintersong #2
Autrice: S. Jae-Jones
Anno di pubblicazione: 2018
Casa editrice: Newton Compton
Genere: dark fantasy

Trama:

Sei mesi dopo essere riemersa dal Sottosuolo, Liesl si sta impegnando per promuovere, oltre alla carriera musicale del fratello, anche la propria. È determinata a concentrarsi sul futuro, senza pensare al passato, ma la vita nel mondo di sopra non è semplice. Suo fratello Josef è freddo, distante e riservato, mentre Liesl non riesce a smettere di pensare all'uomo misterioso che ha dovuto abbandonare oltre la barriera magica, colui che ha saputo ispirarle nel cuore una musica struggente e bellissima. Ma quando l'equilibrio tra i due mondi all'improvviso comincia a vacillare, Liesl dovrà fare ritorno nel Sottosuolo per risolvere un mistero che riguarda la vita, la morte... e il suo amato re dei Goblin. Chi è? Da dove viene? Qual è il suo destino? Ora che il patto è stato infranto, il prezzo da pagare è altissimo: una vita per una vita. Se Liesl vuole davvero scoprire la verità, dovrà infrangere tutte le antiche leggi e sacrificarsi in nome di ciò che ama. Ma compiere questa scelta la renderà libera una volta per tutte o la condannerà per sempre?

Recensione:

Questo libro, come per il primo mi ha lasciata un unico stato d'animo: la confusione.
Seriamente ho avuto l'impressione di essere sballottata a destra e a sinistra senza un minimo di senso, la narrazione è eccessivamente lenta e non si capisce bene cosa debba effettivamente fare la protagonista della storia.

Come si sviluppa la trama? Ritroviamo Liesl ancora una volta nella locanda di famiglia... che non si sa bene cosa faccia. L'ultimo libro si concludeva con il re dei Goblin che chiedeva a Liesl di trovare il suo nome ed in questo modo spezzare la sua maledizione.
Liesl che fa? Vive la sua vita normalmente, anche se a metà in quanto il suo cuore è spezzato a causa della lontananza dal suo amato. Attorno a lei però accadono strani fenomeni, la gente muore a causa del "bacio dell'elfo" che dovrebbe essere un segnale dell'imminente arrivo della Caccia Selvaggia sulla Terra. 
Per un colpo di fortuna, qualcuno ha ascoltato la sonata composta da Liesl eseguita dal fratello Josef in uno dei salotti di Vienna. La ragazza viene quindi invitata a raggiungere la capitale e il fratello da un misterioso benefattore. Liesl non se lo fa ripetere due volte, organizza tutto e parte insieme alla sorella Käthe per ritrovare la sua musica. Ma anche a Vienna la Caccia Selvaggia è in agguato e toccherà a Liesl rimettere insieme i pezzi del suo cuore e della sua mente per poter debellare questa piaga e liberare anche il suo amato.

Non boccio totalmente questo libro per le intenzioni della autrice che rivela nelle note alla fine del libro di essere affetta da un disturbo bi-polare e di aver voluto inserire in questo tema in Shadowsong. Tanto di cappello per questo tentativo di sensibilizzazione verso questa malattia. Questo particolare dettaglio avrei preferito averlo avuto prima dell'inizio della storia e non verso la fine e il perché è presto detto.
L'autrice ha infatti deciso di inserire questo tema nel modo più d'impatto possibile ovvero facendo diventare la protagonista bi-polare. Per tutta la durata del libro infatti Liesl si barcamena tra la depressione più totale e il coraggio e la forza per continuare il suo cammino di ricerca. Sapendolo a priori, il lettore avrebbe potuto essere preparato ad una tale confusione sentimentale, ma se uno non legge la nota alla fine del libro può considerare il personaggio di Liesl pazzo. Ed è un crescendo di follia che si trova il lettore fino a che la ragazza si troverà veramente a perdere il senno (lo dice lei stessa). Liesl quindi risulta molto difficile da comprendere e con cui non si riesce in alcun modo ad entrare in empatia. Questo fattore di umori altalenanti di Liesl lo avevo evidenziato anche per il primo romanzo, dove però in qualche modo vi era un'evoluzione del personaggio, mentre qui c'è solo tanta ma tanta confusione.
Josef è il co-protagonista di questo secondo libro. Dal primo romanzo è emerso che egli non è un umano ma un changeling scambiato in culla con il vero fratello di Liesl. In Shadowsong Josef si rende conto che niente sembra più emozionarlo e si sta in qualche modo distaccando dal mondo e solo la musica scritta dalla sorella sembra in qualche modo ridestarlo da questa apatia. Anche questo è un personaggio molto difficile con cui empatizzare, ma il suo comportamento ha un senso logico a differenza di quello di Liesl.
Gli altri personaggi fungono da contorno all'ingombrante personalità di Liesl e Josef. Il grande personaggio mancante di questa storia è proprio lui: il re dei Goblin. Si ha qualche ombra di lui sparsa fra le pagine e la sua presenza arriva a solo negli ultimissimi capitoli. A mio avviso è una grande mancanza in quanto anche il suo personaggio subisce un evoluzione che avrebbe meritato di essere raccontata. La sua maledizione infatti sta avendo il sopravvento e la sua parte buona sta per essere sopraffatta. Trovo che avere più capitoli su di lui, avrebbero dato più completezza al libro.

Il tema principale del libro non è il passato del re dei Goblin ma la psicanalisi di Liesl. Vi sono infatti troppi capitoli dedicati alle riflessioni personali della ragazza e ben pochi a quella che dovrebbe essere la sua missione: ricercare il nome del suo amato. Diciamo che la ragazza si impegna ben poco a riuscire in questa impresa e che tutti gli indizi le vengono forniti da altre persone. In pratica sono le informazioni che arrivano da lei e non lei che le cerca, il che rende tutto il racconto noioso. Inoltre gli indizi sul passato del re dei Goblin, vengono dati in modo un po' casuale, il che non è un male di solito in quanto alla fine si tirano le somme e tutti i tasselli vanno al loro posto. Ho trovato invece che ci sono alcune informazioni inutili, che generano solo altra confusione alla storia già di per sè incasinata.

Il finale credo sia la parte peggiore in assoluto dove tutto viene svelato, ma in modo così complesso e assurdo che lascia il lettore estremamente perplesso. Io stessa a larghe linee ho capito cos'è successo, ma mi sfuggono i dettagli e sinceramente dopo tutto ciò che avevo letto, non avevo proprio voglia di rileggere di nuovo il capitolo per capire meglio il tutto.

Unica cosa salvabile del libro è l'atmosfera estremamente cupa e desolante che regna per tutto il libro. Uccisioni misteriose, un passato da reietto e la costante sensazione di camminare sul filo della follia, rendono l'atmosfera del romanzo piacevolmente dark.

In conclusione: un libro il cui significato viene rivelato solamente alla fine e che non permette di godersi il viaggio attraverso la mente contorta di Liels. Buona anche l'atmosfera cupa.
Troppi però i punti negativi a partire dall'assenza del re dei Goblin, la bipolarità del personaggio di Liesl e la sua non-ricerca del nome dell'amato che non fa progredire la storia e la confusione generale dettata dai due personaggi principali del romanzo. 

- fine recensione-

I libri della serie:
- Wintersong
- Shadowsong

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