gennaio 30, 2020

La corte di Nebbia e Furia - Sarah J. Maas

Ormai è da circa un mese che ho finito questo libro, ma volevo essere sicura di recensirlo al meglio. Ho atteso quindi il momento di ispirazione giusto e finalmente posso portarvi la mia opinione del secondo volume della saga iniziata con "La corte di Rose e Spine" ovvero "La corte di Nebbia e Furia" di Sarah J. Maas.

Titolo: La corte di Nebbia e Furia
Titolo originale: A Court of Mist and Fury
Serie: A Court of Thorns and Roses #2
Autrice: Sarah J. Maas
Anno di pubblicazione: giugno 2019
Casa editrice: Mondadori
Genere: fantasy
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Trama:

Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. 
Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Recensione:

Parto col dire che ho adorato questo libro e non vedo l'ora di procurarmi il terzo libro della saga per concludere le avventure di Feyre.

Dove eravamo rimasti? (attenzione, questa seconda recensione contiene spoiler riguardanti il primo libro. Vi lascio il link alla prima recensione QUI se volete avere un assaggio di questa saga)
Alla fine del primo libro Feyre è morta da umana e rinata grazie al potere dei re dei regni fatati come elfa. Decantata come eroina da tutti, è riuscita a sconfiggere Amarantha compiendo però grandi sacrifici come l'uccisione di due elfi innocenti. Feyre ha liberato Tamlin dalla sua maledizione, il quale ha quindi riacquistato pieni poteri, al contempo ha stipulato un patto con Rhysand marchiato con un tatuaggio che la obbliga a passare con lui una settimana al mese insieme. Alla fine del racconto Feyre e Tamlin stanno vivendo il loro agognato momento di amore, ma Rhys prima di sparire contatta l'eroina rivelandole che Amarantha potrebbe non essere l'unico problema...

L'inizio della storia è stato molto lento, ma a lettura finita posso dire che è stata una parte fondamentale che il libro richiedeva. Per la prima metà del libro infatti c'è molta pesantezza a livello emotivo. Feyre è sopravvissuta ad Amarantha ma sta ancora portando delle profonde cicatrici per quello che è accaduto nel regno sotto alla montagna e viene messa in una gabbia dorata da Tamlin. Si sta organizzando il matrimonio fra i due, ma l'unica cosa a cui riesce a pensare la ragazza è che vorrebbe scappare via da tutto ciò. Vi sono molti paragrafi di lotte interne a Feyre che non si riconosce più e soprattutto sente che Tamlin la sta limitando, anzi soffocando.
L'occasione della fuga si presenta il giorno del suo matrimonio con l'arrivo di Rhysand che dopo alcuni mesi di pace, torna per reclamare il suo tempo con Feyre e la porta alla corte della Notte. In questi luoghi la ragazza ritrova una quasi serenità ed inizia a comprendere che quel giorno in cui tutti i reali si sono riuniti per salvarle la vita, oltre alla vita stessa essi le hanno involontariamente trasmesso anche parte dei loro poteri.
Tornata nel regno della Primavera la ragazza però si ritrova di nuovo ingabbiata e quel che è peggio è che Tamlin pur avendola perduta per qualche giorno, non apprezza il suo ritorno e ancora una volta Feyre si sente molto sola. Non vi è da stupirsi che quando Rhys decide di andarla a prendere nuovamente, ella decide di rimanere da lui più a lungo per riuscire a far chiarezza su molte cose: il re di Hybern sta pianificando qualcosa, una minaccia sia per il regno fatato che per quello degli umani e Feyre si ritrova in prima linea nell'operazione per fermarlo. Lo farà grazie a Rhysand che la aiuterà a prendere consapevolezza dei suoi nuovi poteri, la addestrerà nel combattimento ma soprattutto la aiuterà a capire che non è più la povera ragazza che una volta si addentrò nel bosco a cacciare.

Questo secondo libro della saga permette di entrare più in profondità nel background del mondo fatato, in particolar modo dei rapporti che legano i vari regni ora in ricostruzione. Vengono svelati particolari sul famoso "Calderone" e si riesce ad entrare sempre di più in questo mondo magico sull'orlo di una nuova guerra dopo il regno della tirannia di Amarantha. In questo frangente viene inserita anche una nuova componente ovvero quella dell'intrigo. Non si sa con certezza di chi fidarsi ed una serie di cambi di fazione, lascerà i lettori con il fiato sospeso.
Il ritmo del libro è un continuo crescendo che rispecchia molto l'animo della protagonista. L'inizio è molto lento, la parte centrale è molto introspettiva ma anche vivace grazie a tutti i nuovi personaggi che vengono introdotti e le brevi avventure che compiono mentre la parte finale è un turbine di emozioni in cui ci sono inseguimenti, rivelazioni, batticuori e lotte. Per concludere con gli ultimi capitoli che personalmente ho letto fra le lacrime tanta era l'emozione che ho provato.

La parte più interessante del libro è l'evoluzione del personaggio di Feyre. Dopo le torture e il sangue che ha dovuto far scorrere per salvare Tamlin, non è più la ragazza di una volta e ha delle necessità che il re del regno di Primavera non riesce a soddisfare. Feyre è fragile, si sveglia tutte le notti costellate da incubi vomitando l'anima e la vita di corte le sta stretta. Vorrebbe distrarsi facendo qualcosa di attivo, ma Tamlin glielo impedisce.
Poi arriva Rhysand che con la sua pazienza e i suoi modi sfacciati la rapisce e la cura. La aiuta ad imparare a scrivere, non le impedisce di fare ciò che più le piace e una volta che Feyre prende la decisione di restare alla corte della Notte, la mette al corrente di quello che davvero sta succedendo nel mondo delle fate e le chiede aiuto. Lei che è stata segregata nel suo palazzo in una corte, ora è diventata un tassello fondamentale nella riuscita del piano di Rhys contro il re di Hybern. Insomma, grazie a lui Feyre diventa una persona nuova e felice.
Rhysand è l'altro grande protagonista della storia. In questo capitolo della saga conosciamo meglio tutto il suo passato e le motivazioni che l'hanno spinto tra le lenzuola di Amarantha. Il suo è un passato molto cupo e violento ed è proprio grazie a questo che gli è facile entrare in sintonia con Feyre e a darle la libertà di cui ha bisogno. Nella scorsa recensione vi avevo descritto numerose figure maschili che sono riuscite a scatenare la fantasia dei fandom e Rhys è quello che spicca decisamente più degli altri. Posso confermare che la sua sfrontatezza e la sua dolcezza hanno conquistato anche me.
Accanto a loro alla corte della Notte facciamo la conoscenza di altri personaggi secondari altrettanto degni di nota. I sottoposti nonché migliori amici di Rhysand sono Cassian, Azriel, Amren e Morrigan. Ognuno di essi ha un passato difficile, ma tutti sono fedeli ed affezionati al loro re. Hanno delle personalità diverse fra loro ma sono una vera, calda ed accogliente famiglia da cui Feyre si farà supportare.

La parte sentimentale in questo romanzo è particolare in quanto Feyre scappa dal matrimonio con Tamlin ed ha un bel po' di confusione in testa. Sente che Tamlin non la comprende più e dopo alcuni capitoli flirta con Rhysand, inizialmente solo per gioco poi invece fra i due si consolida un legame molto più profondo. Mi è piaciuto molto come questa parte sia stata sviluppata, dando però la precedenza al percorso interiore di Feyre prima di indirizzarla verso una scelta in campo amoroso.

In conclusione: un secondo libro che mi ha soddisfatta pienamente. Ci sono stati approfondimenti sul mondo delle fate e sui personaggi, ed è stata inserita inoltre tutta una serie di parte di intrighi.
La protagonista si evolve e solo quando riesce ad accettare il suo cambio di personalità, compie anche la sua scelta sotto il punto di vista sentimentale.

-fine recensione-

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