Buongiorno! Ormai sto facendo il giro di boa delle ferie e oggi vi propongo la recensione di "Beauty and the Blade", il seguito di "Beauty and the Cyborg".
Titolo: Beauty and the Blade
Saga: Beauty and the Cyborg #2
Autrice: Miriam Ciraolo
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice: Autopubblicato
Genere: Fantasy, distopico, steampunk
Trama:
Dopo aver liberato Il Nido Di Spine, Bellatrice e i suoi compagni si trovano nei boschi in attesa di ricevere direttive da parte della LOX: un'organizzazione segreta che tenta di liberare l'umanità dal dominio dei cyborg e di sconfiggere la Evaborg, la sua organizzazione rivale.
Sono trascorse due settimane dall'ultima missione, e inaspettatamente nel bosco appare una donna che sembra conoscere Alec e i suoi più intimi segreti. La nuova arrivata si presenta come un'agente della LOX a cui è stato affidato il compito di scortare Bellatrice e i suoi amici nel quartier generale. Ma loro non sanno che la donna li condurrà ben presto in un luogo freddo e letale, dove gli intrighi di potere e i complotti metteranno a dura prova ogni legame.
Nel volume finale della serie “Beauty and the Cyborgˮ, Alec e Bellatrice dovranno affrontare se stessi, il passato, molti nemici e i loro sentimenti, a costo della vita.
"Beauty and the Cyborg" potrebbe essere senz'altro una buona lettura fantasy-steampunk da spiaggia. Il suo ritmo è infatti coinvolgente ma allo stesso tempo risulta molto leggero.
Non è stato facilissimo ritrovare dopo tanti anni il filo conduttore della storia. Contiamo che il primo libro è uscito a fine 2015, mentre questo è fresco di stampa del 2019 e ci ho messo un po' a rimettere a posto i vari tasselli. Consiglierei a chi ha letto "Beauty and the Cyborg", di dare una scorsa veloce agli ultimi capitoli del libro precedente prima di immergersi in questa nuova avventura.
La storia infatti parte subito con una bella scena di azione in un negozio, dove la nostra protagonista Bellatrice sta acquistando dei viveri, stando bene attenta a non attirare l'attenzione. Qualcosa però va storto e un cyborg che tutti ben conosciamo, il principe Alec, deve intervenire.
Bellatrice e Alec stanno viaggiando insieme a Lulabelle e Lum aspettando ordini dalla LOX, quando finalmente entrano in gioco due agenti, Vex e Drake, incaricati di scortarli al loro quartier generale. Entrambi sono cyborg e sembrano avere molto a che spartire con Alec, soprattutto Vex, che scatenerà la gelosia di Bellatrice. Una volta arrivati a destinazione, i nostri protagonisti vengono però imprigionati e divisi in vari settori. Si scopre infatti che la Lox è divisa al suo interno e che una parte vorrebbe far diventare Bellatrice un cyborg al fine di farla diventare un agente migliore, o meglio più controllabile. Dall'altra parte vi è invece la madre della protagonista che cerca di proteggerla a modo suo. Tra fughe rocambolesche e molti intrighi, riusciranno i nostri eroi a salvare tutti i cyborg resi schiavi dalla tecnologia della Evaborg e ad avere un lieto fine?
Ho letto questo libro tutto d'un fiato e lo stile dell'autrice è sempre molto semplice e scorrevole e i capitoli sono narrati a voci alterne dai due protagonisti, Bellatrice e Alec. Pecca forse di una mancanza di approfondimento in alcune situazioni interessanti, motivo per cui non ho potuto assegnare un giudizio pieno. Sono stati introdotti molti personaggi validi e mi sarebbe piaciuto conoscerli un po' meglio. Inoltre forse alcuni cambi di scena e risoluzioni sono stati molto affrettati.
Il personaggio che mi è piaciuto di più in questo libro è stato Alec. In questo capitolo conclusivo della duologia, Alec perde temporaneamente una parte tecnologica, ovvero la voce e i pop-up che lo connettevano alla rete e che gli permettevano di accedere ad informazioni, catalogare oggetti e via dicendo. Perde una parte robotica, ma in cambio riesce a sbloccare e sperimentare la sua parte più umana, il che gli permetterà anche di fermare l'inesorabile countdown che lo avrebbe portato ad essere un cyborg senz'anima.
Bellatrice invece sembra un po' sottotono rispetto al primo libro. Ritroviamo lo stesso personaggio forte e coraggioso, ma forse più stanco ed affaticato da un lungo e sanguinoso percorso. Bellatrice perde parte del suo carattere sfacciato, ma forse in fondo anche lei sta facendo i conti con la sua umanità e la scia di cadaveri che si lascia dietro al suo passaggio ha il suo peso nel cuore della ragazza.
Lulabelle invece è la rivelazione degli ultimi capitoli. Non vi voglio spoilerare cosa succede, ma la dolce principessa diventa forse più coraggiosa di Bellatrice. Mi spiace invece che la sua storia all'interno della Lox non venga approfondita molto dato che mi è sembrato che la sua sia stata la prigionia peggiore di tutte.
Azione e combattimento sono le scene che prevalgono in tutto il libro. "Beauty and the Blade" mi è piaciuto soprattutto per l'abbondanza di queste scene di fuga e combattimento. Vi è inoltre una costante sensazione di ansia per quasi tutto il libro (nel senso buono del termine), come se ci fosse un nemico dietro ogni albero pronto ad attaccare. Per non parlare dei numerosi colpi di scena che sorprendono il lettore.
Il romanticismo viene invece abbastanza limitato. Il primo libro lo ricordo più romantico, mentre in questo ci sono meno scene fra Alec e Bellatrice. Si sente che ormai il loro rapporto è consolidato, ma un pizzico in più di frasi smielate non avrebbe guastato.
Anche la parte politica del libro è trattata abbastanza superficialmente. Avrei preferito infatti avere qualche nozione in più sulla LOX. Sembra un'organizzazione votata al bene, ma le loro azioni con i protagonisti, dicono tutto il contrario. Inoltre le divisioni all'interno dei tre settori sono ben marcate e mi sarebbe piaciuto saperne molto di più.
Parliamo infine dei riferimenti al cartone della Disney, in quanto parliamo sempre di un libro che anche se ha una storia totalmente diversa, prende spunto in alcune sue parti a scene de "La bella e la bestia". Io ne ho trovati due: uno riguarda una scena dove Bellatrice viene circondata dai lupi e Alec la salva e l'altra è una dichiarazione d'amore che mi ha ricordato la scena finale del cartone animato.
In conclusione: un libro che si legge in pochissimo tempo grazie alla sua semplicità, ma che riesce a tenere incollato il lettore alle pagine per i contenuti adrenalinici. Alcuni punti forse andavano ampliati e non mi sarebbe dispiaciuta qualche scena romantica in più. Decisamente apprezzato il lato totalmente umano dei due protagonisti.
-fine recensione-
Ho letto questo libro tutto d'un fiato e lo stile dell'autrice è sempre molto semplice e scorrevole e i capitoli sono narrati a voci alterne dai due protagonisti, Bellatrice e Alec. Pecca forse di una mancanza di approfondimento in alcune situazioni interessanti, motivo per cui non ho potuto assegnare un giudizio pieno. Sono stati introdotti molti personaggi validi e mi sarebbe piaciuto conoscerli un po' meglio. Inoltre forse alcuni cambi di scena e risoluzioni sono stati molto affrettati.
Il personaggio che mi è piaciuto di più in questo libro è stato Alec. In questo capitolo conclusivo della duologia, Alec perde temporaneamente una parte tecnologica, ovvero la voce e i pop-up che lo connettevano alla rete e che gli permettevano di accedere ad informazioni, catalogare oggetti e via dicendo. Perde una parte robotica, ma in cambio riesce a sbloccare e sperimentare la sua parte più umana, il che gli permetterà anche di fermare l'inesorabile countdown che lo avrebbe portato ad essere un cyborg senz'anima.
Bellatrice invece sembra un po' sottotono rispetto al primo libro. Ritroviamo lo stesso personaggio forte e coraggioso, ma forse più stanco ed affaticato da un lungo e sanguinoso percorso. Bellatrice perde parte del suo carattere sfacciato, ma forse in fondo anche lei sta facendo i conti con la sua umanità e la scia di cadaveri che si lascia dietro al suo passaggio ha il suo peso nel cuore della ragazza.
Lulabelle invece è la rivelazione degli ultimi capitoli. Non vi voglio spoilerare cosa succede, ma la dolce principessa diventa forse più coraggiosa di Bellatrice. Mi spiace invece che la sua storia all'interno della Lox non venga approfondita molto dato che mi è sembrato che la sua sia stata la prigionia peggiore di tutte.
Azione e combattimento sono le scene che prevalgono in tutto il libro. "Beauty and the Blade" mi è piaciuto soprattutto per l'abbondanza di queste scene di fuga e combattimento. Vi è inoltre una costante sensazione di ansia per quasi tutto il libro (nel senso buono del termine), come se ci fosse un nemico dietro ogni albero pronto ad attaccare. Per non parlare dei numerosi colpi di scena che sorprendono il lettore.
Il romanticismo viene invece abbastanza limitato. Il primo libro lo ricordo più romantico, mentre in questo ci sono meno scene fra Alec e Bellatrice. Si sente che ormai il loro rapporto è consolidato, ma un pizzico in più di frasi smielate non avrebbe guastato.
Anche la parte politica del libro è trattata abbastanza superficialmente. Avrei preferito infatti avere qualche nozione in più sulla LOX. Sembra un'organizzazione votata al bene, ma le loro azioni con i protagonisti, dicono tutto il contrario. Inoltre le divisioni all'interno dei tre settori sono ben marcate e mi sarebbe piaciuto saperne molto di più.
Parliamo infine dei riferimenti al cartone della Disney, in quanto parliamo sempre di un libro che anche se ha una storia totalmente diversa, prende spunto in alcune sue parti a scene de "La bella e la bestia". Io ne ho trovati due: uno riguarda una scena dove Bellatrice viene circondata dai lupi e Alec la salva e l'altra è una dichiarazione d'amore che mi ha ricordato la scena finale del cartone animato.
In conclusione: un libro che si legge in pochissimo tempo grazie alla sua semplicità, ma che riesce a tenere incollato il lettore alle pagine per i contenuti adrenalinici. Alcuni punti forse andavano ampliati e non mi sarebbe dispiaciuta qualche scena romantica in più. Decisamente apprezzato il lato totalmente umano dei due protagonisti.
-fine recensione-
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