dicembre 15, 2018

Un sogno tra i fiocchi di neve - Corina Bomann

Buon sabato a tutti! Mi sono un po' ripresa dalla mega influenza che ho avuto in settimana e quindi oggi finalmente vi porto la prima (e forse unica) recensione natalizia ^^ Ho segnalato questo titolo qualche anno fa in uno special natalizio e l'anno scorso mia madre lo ha comprato per le sue letture. Quest'anno ne ho approfittato io, quindi ecco a voi la mia opinione su "Un sogno tra i fiocchi di neve" di Corina Bomann.

Titolo: Un sogno tra i fiocchi di neve
Titolo originale: Eine wundersame Weihnachtsreise 
Autrice: Corina Bomann
Anno di pubblicazione: 2014 
Casa editrice: Giunti editore
Genere: romance, narrativa
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Trama:

Fin da bambina, Anna non ha mai potuto sopportare il Natale, con tutto il suo corredo di luci, addobbi, dolci e regali. Anche adesso, a 22 anni, ogni scusa è buona per sfuggire alle odiate feste. Ma quest'anno sottrarsi sarà impossibile: il suo adorato fratellino le ha strappato la promessa di raggiungerlo per festeggiare con tutta la famiglia, compreso l'insopportabile patrigno. E così, nel giorno della vigilia, Anna salta su un treno in viaggio tra Lipsia e Berlino. Ma basta un attimo di assopimento - o meglio, quello che sembra solo un attimo - per ritrovarsi in una desolata stazione sul Baltico, nel cuore della notte e nel pieno di una tormenta di neve. Come tornare indietro se non ci sono più treni? Non resta che chiedere un passaggio a chi capita: l'autista di uno spazzaneve, un saggio camionista polacco, tre vecchiette dall'aria misteriosa e... un surfista-psicologo piuttosto attraente. Ognuno con la sua storia, ognuno con un'esperienza da regalare in questa magica notte. Riuscirà Anna a mantenere la promessa? Ma soprattutto, riuscirà a capire cosa desidera davvero?


Giudizio 1,5 su 5:

Questo libro mi aveva ispirato particolarmente per la trama, ma lo sviluppo di essa non è stato  all'altezza delle aspettative.
L'avventura che vive Anna nel suo viaggio natalizio è molto surreale e fino ad un certo punto è stata divertente, poi però a mio avviso diventa molto pesante.

La scrittura in generale non è male, ma ho notato che gli eventi accadono molto velocemente e non si ha il tempo di metabolizzare una scena, che subito si passa a quella successiva. Le descrizioni sono piuttosto carenti, ma dato che le ambientazioni sono piuttosto comuni (una stazione, una macchina, una casa, un autogrill..) il lettore  riesce comunque ad immaginarsele dando libero spazio all'interpretazione.

La storia vuole essere un misto tra un viaggio spiritoso e una riscoperta dello spirito natalizio attraverso l'autoanalisi. La nostra protagonista si paragona infatti al Grinch ed odia il Natale, ma per una promessa fatta al fratellino è costretta a rientrare a casa per le feste.
Viaggio spiritoso perché ad Anna accadono cose davvero molto assurde dal momento in cui si addormenta profondamente in treno e finisce al capolinea di una stazione a chilometri di distanza dalla sua destinazione finale che è Berlino. A casa la attendono sua madre e il suo patrigno, ma soprattutto il fratellino che è appunto la motivazione che l'ha spinta a tornare a casa per Natale. Il lato divertente del romanzo è quello che la ragazza si sente tormentata da una canzone che anche noi sentiamo spesso trasmessa in tutte le radio: Last Christmas degli Wham. Ogni qualvolta questa canzone risuona, qualcosa di negativo accade alla protagonista della storia.
Questa canzone, porta quindi una serie di sfortunati eventi che la costringono a cercare passaggi di fortuna per Berlino e ad incontrare vari personaggi. Ed è qui che iniziano le note negative.
I personaggi che accompagnano Anna, sono molti, ma non tutti a mio avviso erano necessari. Dato che il romanzo si è rivelato alla fine come un viaggio introspettivo, guardando indietro ai personaggi che la ragazza ha incontrato, ne ho trovati un paio che non hanno aggiunto assolutamente nulla al contenuto della storia. Sono stati delle semplici comparse che hanno occupato qualche pagina del libro. Per quanto riguarda i personaggi significativi, potrei citare le tre vecchiette conosciute all'autogrill che almeno hanno portato le loro esperienze e hanno dato degli spunti di riflessione ad Anna. Per il resto, i personaggi non sono stati assolutamente stimolanti.

Il finale del libro è la cosa che mi è piaciuta di meno in assoluto. La nostra protagonista sta affrontando l'ultimo tratto di viaggio con il surfista-psicologo e i suoi amici, ovvero quello che dalla trama del libro sembra promettere una qualche storia d'amore sullo sfondo ma che poi effettivamente non c'è. Durante questo ultimo tratto del viaggio di Anna si ricorda improvvisamente di un fatto successo anni prima che aveva rimosso dalla memoria e che spiega la sua avversione per il Natale. Un colpo di scena che personalmente non ho molto apprezzato perché un po' ha vanificato l'atmosfera leggera e giocosa di tutti i capitoli precedenti ed ho cominciato a pormi qualche domanda su cosa effettivamente voleva comunicare con questo libro l'autrice. Voleva creare una storia divertente o un romanzo più impegnativo?
Diciamo che voleva mettere insieme le due cose ma alla fine il prodotto è stato insufficiente per entrambe le parti.

L'introspezione di Anna è veramente poca e, come ho detto arriva praticamente solo alla fine del libro. La ragazza scopre un evento traumatico accaduto a Natale che le fa cambiare punto di vista su questa festività, ma soprattutto sul nuovo compagno della madre, che lei odia. Per tutto il libro infatti Anna ha continuato a ripetere che il motivo per cui odia il Natale è principalmente lui, il suo patrigno, per la sua severità. Anna infatti è convinta che egli sia troppo rigido, specialmente nei suoi confronti e che in qualche modo riesca anche a plagiare la madre. Motivo per cui la ragazza ha deciso di andare a studiare a Lipsia e a ridurre al minimo i rapporti con la sua famiglia. Durante il suo percorso per tornare a casa, avrà qualche pensiero a riguardo, ma mai nulla di così approfondito da poter giustificare il colpo di scena finale. In pratica è come se improvvisamente il libro avesse cambiato rotta nel penultimo capitolo.

Il viaggio in sé è inverosimile. La nostra protagonista si perde in mezzo al nulla ed ha una sfortuna pazzesca.. ma altrettanto ha una fortuna pazzesca nel trovare sempre chi l'ha aiutata in un circolo che le prime due o tre volte sembrava carino, ma al quarto-quinto, sesto incontro, devo ammettere che cominciavo ad annoiarmi. Dato che, come ho spiegato in precedenza, i personaggi non lasciano il segno, il viaggio risulta anche noioso da un certo punto in avanti.
Il lato romantico che avrebbe potuto salvare la situazione, non esiste. Il ragazzo in questione citato dalla trama del libro, si rivela essere un buon ascoltatore e dispensatore di consigli, ma non si sviluppa a sufficienza quell'interesse amoroso che avrebbe potuto essere interessate vedere.

In conclusione: un libro che promette un viaggio divertente, ma di cui in realtà non mi è piaciuto quasi nulla salvo le tre arzille e dolci vecchiette in fuga dalla gita della casa di riposo. I personaggi secondari sono troppi e nessuno è particolarmente interessante. La lettura parla del periodo natalizio e la sua tematica è forte all'interno del libro, ma non la metterei tra i Christmas Approved di quest'anno.


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