Piccolo avviso: prima di leggere la recensione di "La città di sabbia", vi consiglio di andare a leggere quella di "La chimera di Praga", il primo libro di questa saga (link QUI)
Titolo originale: Days of Blood & Starlight
Saga: Daughter of smoke and bone #2
Autrice: Laini Taylor
Anno di pubblicazione: 2013
Casa editrice: Fazi Editore (Lain)
Genere: fantasy, YA
Trama:
La studentessa d'arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un'altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l'ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto.
Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l'armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall'appartenenza all'esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza. Costellato da scene drammatiche, di segreti e di scelte impossibili, "La città di sabbia" porta i due protagonisti sui fronti opposti di una guerra antichissima che ha acquistato nuovo vigore.
La studentessa d'arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un'altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l'ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto.
Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l'armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall'appartenenza all'esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza. Costellato da scene drammatiche, di segreti e di scelte impossibili, "La città di sabbia" porta i due protagonisti sui fronti opposti di una guerra antichissima che ha acquistato nuovo vigore.
Giudizio 3 su 5:
Mi dispiace, non posso dare una votazione più alta di così.
Ho fatto davvero fatica a leggere questo romanzo perché per le prime 300 pagine (su 470 circa) cè una continua attesa. La sensazione che ho provato per quasi tutto il libro è stata: sta per succedere qualcosa di importante, me lo sento.. e poi invece il capitolo successivo scemava abbastanza velocemente in un loop continuo tra aspettativa e disillusione. Le ultime pagine mi fanno ben sperare per l'ultimo libro della saga, ma vorrei sorvolare su tutto il resto del romanzo.
La storia de "La città di sabbia", riparte da Akiva e Karou che si sono separati. Lei ha appena scoperto che in una vita precedente era una chimera di nome Madrigal, che è stata uccisa per essersi innamorata di un angelo, ovvero Akiva. L'angelo la credeva morta, invece con la tecnica di resurrezione delle chimere, Madrigal è sopravvissuta alla morte e reincarnata poi in Karou. Nel frattempo però, Akiva ha ormai compiuto la sua vendetta uccidendo Sulphurus e i suoi assistenti.
Karou ritorna dalle chimere e Akiva dagli angeli e si trovano quindi a combattere in fazioni diverse per la supremazia di Eretz.
La scrittura in sè, non è male, però ci sono tanti elementi che a fine libro ho trovato inutili. Per esempio Karou diventa la nuova Sulphurus, ovvero prende le anime delle chimere morte in battaglia, costruisce dei corpi nuovi con i denti che si procura, e immette l'anima nel nuovo corpo. Ci sono moltissime scene in cui Karou fa questo lavoro di resurrezione e descrizione di come lei debba provocarsi dolore per compiere il rituale per dar vita al corpo appena risorto. Lo descrivi una volta, ci sta, due anche per enfatizzare, tre ancora ancora... ma quante volte vediamo descritta Karou che soffre per riportare in vita i corpi? Una volta ogni due-tre capitoli, perché è sempre che riporta in vita dei corpi in questo romanzo. Trovo quindi che questa ripetizione del rituale, sia eccessiva.
Ci sono poi delle parti che, a fine libro, mi sono sembrate inutili perché sono episodi secondari, che hanno avuto poco a che fare con il filone principale del libro. Mi fa pensare che l'autrice avesse bisogno di allungare di più il romanzo inserendo un po' di "filler".
Per quanto riguarda i personaggi, mi trovo in disaccordo con alcune recensioni che ho letto su Goodreads prima di prendere in prestito il libro. Karou non matura poi così tanto nel secondo romanzo.
Sinceramente mi aspettavo che la vita passata di Madrigal, influisse molto di più sulla personalità della ragazza, invece mi sembra ancora molto bambina in alcuni suoi atteggiamenti. Testarda, orgogliosa, che anche quando si trova a fare delle riflessioni si impunta sul fatto di aver ragione lei e non riesce a comprendere i punti di vista di altri. Giù dal primo libro, la ragazza si è dimostrata estremamente indipendente e forte ed è stato questo che dal primo momento mi è piaciuto di lei. In questo secondo romanzo, la vediamo spezzata, più debole. La ferita emotiva che Akiva le ha lasciato, è talmente profonda, che Karou finisce per collaborare nientemeno che non Thiago, ovvero colui che l'ha uccisa. La ragazza sa in cuor suo che il Lupo non è buono, e man mano che riesce a rimettersi in sesto dal dolore della perdita di Sulphurus, torna combattiva. Non c'è quindi stata un'evoluzione a parere mio, ma una involuzione per poi tornare al suo solito carattere deciso.
Akiva invece mi ha sorpreso molto come personaggio; lui subisce un'evoluzione. Da quando ha ritrovato l'amore della sua vita, ha ripreso a sperare. Sperare in un mondo di pace e agisce attivamente per far si che questo possa avvenire. Convince i fratelli ad unirsi alla sua causa, salva una chimera, riporta una cosa preziosa a Karou, inizia a pianificare la pace... insomma, si dà da fare.
I fratelli stessi di Akiva, Liraz e Hazal, mi sono piaciuti in questo romanzo. Non fanno nulla di particolarmente eroico o ribelle, ma sostengono il fratello in ogni momento. Mi è piaciuta soprattutto Liraz quando ad un certo punto è quasi disperata dal fatto che non riesce a concepire una pace, come fa Akiva. Una scena molto tenera e toccante.
Thiago e Ziri invece sono i personaggi che mi sono piaciuti di più dal lato delle chimere. Uno estremamente malvagio ed uno estremamente buono, ma costretto al combattimento dagli eventi. Entrambi svolgono i loro ruoli egregiamente e devo dire che Thiago mi è piaciuto come malvagio della situazione, molto subdolo e sanguinario.
Gli elementi che mi sono piaciuti di più nel libro, si trovano alla fine. Una serie di intrighi ed eventi incasinati, riescono a dare un senso alla lettura. Ho vissuto dei momenti di terrore, ansia e anche stupore. Se durante il corso del libro, ci fossero stati un altro paio di episodi come quelli delle ultime pagine, allora potremmo parlare di un romanzo fantastico, ma purtroppo non è così.
In conclusione: mi aspettavo di più da questo romanzo. La scrittura non è male, ma ci sono troppe scene superflue che mi hanno stancata. Sulla storia in sè, ho qualche perplessità in quanto il bello è arrivato molto (troppo) tardi. Ho apprezzato comunque i personaggi e gli ultimi capitoli.
I libri della saga:
- La città di sabbia
- Sogni di mostri e divinità
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