settembre 04, 2017

La valle dei maghi - Kamal Abdulla

Come già avrete capito da giusto un paio di post precedenti, si sta avvicinando Pordenonelegge ed io ho dato uno stop al mio piano usuale di letture, per dedicarmi alla scoperta degli autori presenti alla manifestazione. Uno dei titoli che mi aveva attirato quasi subito è stato "La valle dei maghi" ed è stato uno dei miei primi acquisti in vista del festival. L'ho finito qualche giorno fa ed ora ve lo propongo ^^

Titolo: La valle dei maghi
Titolo originale: Sehrbazlar Dərəsi
Autore: Kamal Abdulla
Anno di pubblicazione: 2016
Casa editrice: Sandro Teti Editore
Genere: romanzo riflessivo a sfondo favolistico

Trama da Amazon:

"La valle dei maghi", ambientato in un immaginario Medioevo islamico, recupera tutto il fascino dell'Oriente e delle sue fiabe, catapultando il lettore nel cuore di un mondo i cui abitanti possono dominare il tempo e lo spazio, percorrendo più vie narrative. Kamal Abdulla realizza un'opera in cui convivono e si contrappongono la passione dell'amore, il mistero del sufismo e la ferocia della vendetta. La narrazione, sospesa tra favola e dramma, incastra storie dentro altre storie e affronta la ricerca di sé e del senso della vita.

Commento:

Non ho voluto dare un giudizio a questo libro perché esula moltissimo dal mio solito genere.
Definirei "La valle dei maghi" un romanzo tra la fiaba e la riflessione. La storia, come appunto detto dalla trama poco sopra, si svolge in un immaginario mondo islamico medievale dove il protagonista principale Karavanbashi, sta facendo ritorno alla sua città. L'uomo è un mercante per conto dello scià ed ha viaggiato molto a lungo per procurare le merci necessarie al suo padrone. Insieme a lui viaggiano molti altri sottoposti e il fedele Ibrahim.
Manca poco per riuscire a scorgere la loro meta, ma Ibrahim viene mandato in missione per conto di Karavanbashi. Egli avrebbe dovuto entrare nella famosa ed invisibile valle dei maghi e prendere lo stregone più capace per richiamare le anime dall'aldilà, e così fa.
Ibrahim porta al cospetto del suo padrone un mago che si fa chiamare il Ramingo, esperto di anime che in una notte con il giusto cielo, riporterà sulla terra lo spirito del grande boia Mamedkuli, giustiziere implacabile dello scià precedente nonché padre di Karavanbashi.

La struttura del libro è un po' strana perché non ha la classica suddivisione in capitoli, ma è un testo unico suddiviso in varie sezioni separate le une dalle altre con della spaziatura e tre asterischi. In media ogni sezione dura circa due facciate e ad ogni cambio, corrisponde una linea di racconto diversa.
Mi spiego meglio: ad ogni cambio di sezione contraddistinto dagli asterischi, corrisponde un cambio del personaggio su cui si focalizza la storia, ci sono però varie linee temporali che si seguono. Una è quella della storia principale presente, ovvero quella i Karavanbashi, di Ibrahim e il Ramingo, mentre altre sono date da scorci nel passato. Questi ultimi riguardano principalmente la vita di Mamedkuli, mentre altri seguono la vita delle persone che gli stavano attorno o un'altra linea ancora racconta la storia del Derviscio Bianco, un potentissimo mago. C'è quindi un continuo cambio tra presente e passato che rende la lettura ancora più difficile di quella che è.
All'inizio la storia non è facile da leggere in quanto ci sono molti termini specifici del mondo islamico che non vengono spiegati al lettore che quindi deve andare a ricercare per conto proprio. 
In sostanza per quanto riguarda la scrittura posso dire che nonostante il racconto vero e proprio sia di circa 120 pagine, risulta molto impegnativo. Io ci ho impiegato tre giorni a finirlo mettendomi d'impegno. 

Non posso dire molto sui personaggi perché non si tratta di un racconto avventuroso in cui ogni personaggio ha una sua personalità. "La valle dei maghi" è uno di quei classici racconti, scritti per far riflettere le persone. Questo mondo medievale, non molto distante da quello che avevamo noi, era pieno di uomini di potere che dettavano il bello e il cattivo tempo, dove la legge del taglione vigeva sovrana e la vendetta era una cosa comune. Sicuramente questo libro ha puntato molto su questo argomento: la vendetta al centro di tutto.
Persone che subiscono un torto, poi ne fanno uno ancora più grande e per conseguente vendetta si proseguirà con uno ancora peggiore e via dicendo in un continuo circolo di odio e sangue.

Non mi è piaciuto particolarmente questo libro, ma credo sia in buona parte un problema mio perché è totalmente fuori dal mio solito genere e i libri troppo riflessivi non mi sono mai andati a genio e "La valle dei maghi", è proprio uno di questi libri.
Nonostante ciò, qualcosa di carino in questo romanzo l'ho trovato, ovvero la storia di Mamedkuli. La storia del boia è davvero molto carina ed appassionante, anche se non ho proprio capito perché sia andata a finire in un determinato modo. Mamedkuli è la parte più romantica del romanzo, ovvero un omone grande e grosso che fa il boia per lo scià, che non ha mai vacillato, si trova a provare attrazione per una dolce fanciulla. Proprio per questo amore appena sbocciato egli chiede allo scià di poter rimanere nel villaggio della fanciulla, scatenando ira e desiderio di vendetta nel suo padrone.
Come ho già detto una storia carina ma di cui non ho capito bene il finale.

Se dovessi dare un voto a quello che ho letto, non sarebbe totalmente positivo, ma come ho già detto è un libro per cui io stessa non sono predisposta quindi niente voto. Prima di leggere questo libro mi ero segnata un'ipotetica intervista da fare all'autore, ma dopo la lettura ovviamente non sarà così.

-fine commento-

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