agosto 17, 2017

Le fiabe del dodo #20

Buongiorno! Spero vi stiate divertendo in questa settimana. Sia chi è in vacanza, sia chi come me sta passando qualche giorno a casa a leggere e fare lavori domestici. Come al solito ho fatto davvero fatica a trovare una fiaba che mi piacesse nel maxi libro di Andersen, ma non posso scegliere sempre e solo quelle dei Grimm. Ho optato per una fiaba dal titolo "Il colletto duro" perché mi ricorda molte, forse troppe persone ai giorni nostri...


Il colletto duro

C'era una volta un distinto signore che possedeva un lacchè ed una spazzola per capelli. Tra i suoi averi c'era anche un colletto duro, che andava in cerca di una sposa.
Un giorno finì nella cesta del bucato e qui vi trovò una giarrettiera che gli piaceva molto, che però non ricambiava le sue attenzioni. Per farsi bello davanti ai suoi occhi le disse di essere molto ricco e di possedere un lacchè ed una spazzola, due grandi tesori. Ma anche questa sua -falsa- dimostrazione di ricchezza finì per indispettire la giarrettiera, che gli diede il definitivo ben servito.
Poco dopo il colletto venne tirato fori dalla cesta e fu lavato, inamidato e messo a stendere. Poco dopo fu portato anche a stirare e qui conobbe un nuovo amore: la tavola da stiro. Anche questa volta gli andò male e per la sfacciataggine con cui si era posto, finì per essere ingiallito sulle punte dal ferro da stiro.
Gli si avvicinò allora una forbice con l'intento di tagliare un paio di fili fuori posto e anche stavolta il colletto partì alla conquista. Cercò di conquistare la forbice adulandola dicendo che sembrava un'aggraziata ballerina e che meritava sicuramente di maritarsi con un conte pieno di servitori.. e che lui purtroppo possedeva soltanto un lacchè. La forbice fu troppo violenta e finì per tagliare più del dovuto.
Da quel giorno venne lasciato in disparte, ma l'obiettivo di trovare una moglie ancora non era stato raggiunto. Piano piano si recò quindi dalla spazzola che gli rispose di essere già impegnata... nientemeno che con il lacchè. Il colletto era distrutto e da quel momento finse di provare repulsione per il matrimonio e poco dopo venne buttato nella spazzatura.
Lo raccolse poco tempo dopo un rigattiere e lo mise insieme ad altri pezzi di stoffa per rivenderlo come straccio. Mentre stava insieme alle altre pezze, il colletto raccontò della sua vita e di come le femmine gli venissero dietro. Una giarrettiera tanto dolce e deliziosa ma che per amor suo finì nella caldaia del bucato, una era piatta come una tavola, e una ballerina che aveva un carattere tagliente. Inoltre possedeva anche una spazzola che aveva occhi solo per lui anche se il lacchè gli faceva la corte. Insomma diede una versione dei fatti molto travisata.
Ma non è finita qui.
Il colletto venne preso e riciclato come carta bianca su cui poi è stata scritta la sua storia, una storia piena di menzogne.
La morale è proprio questa. Guardiamoci bene prima di seguire l'esempio del colletto duro, perché una volta che noi ce ne saremo andati, di noi rimarrà solo quel foglio su cui verrà scritta la nostra storia, menzogne comprese. Quale persona potrebbe desiderare questo?

Commento:

Non è la storia in sè che mi ha colpita, ma piuttosto la sua morale. Questa persona ha completamente cambiato la sua storia, dicendo che non era lui che ha ricevuto picche da tutte, ma che erano le altre a pendere dalle sue labbra. Alla fine cos'è rimasto di lui? Solo le menzogne raccontate..

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