Ho comprato questo libro un paio di mesi fa perchè mi ispirava molto la trama ed era un po' di tempo che stavo tenendo d'occhio questo libro. In una delle mie giornate di shopping libroso l'ho trovato in sconto e comprato :3 a voi la recensione di Half Bad.
Titolo originale: Half Bad
Serie: The Half Bad Trilogy #1
Autrice: Sally Green
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice: Rizzoli
Genere: distopico, fantasy per ragazzi
Trama:
Il mondo è diviso in due categorie: incanti e profani. Gli incanti sono coloro che hanno dei poteri sovrannaturali, diciamo dei maghi ed i profani sono semplicemente degli esseri umani. Gli incanti a loro volta sono divisi in incanti bianchi ed incanti neri, ovvero i buoni e i cattivi...
Nathan è un mezzo codice, figlio di un'incanto bianco ed un incanto nero, entrambi molto dotati. Il padre Marcus è un criminale ricercato dai cacciatori degli incanti bianchi, mentre la madre è morta. Nathan passa la sua infanzia e la sua adolescenza insieme alla nonna materna e ai suoi fratellastri ed è sottoposto a continui controlli e restrizioni da parte del Consiglio che sorveglia sugli incanti bianchi.
Se mostrerà qualche segno di malvagità, egli verrà ucciso senza pietà o peggio torturato.
Il Consiglio, pilastro della società degli incanti bianchi che si proclamano i "buoni" sembra tutt'altro che puro e buono, anzi. Agli occhi di Nathan il Consiglio gli ha portato via tutto: la madre, la scuola, la ragazza, la libertà... è lui il mostro o sono loro?
Giudizio 2/5:
Copertina molto bella ma contenuti un po' meno. La trama mi aveva ispirato molto di più rispetto a quella che poi è stata la storia vera e propria.
Sulla scrittura non ho molto da dire. Senz'altro è un libro ben scritto e si legge velocemente. Un particolare che non mi è piaciuto è il cambio di narrazione dalla prima alla terza persona. Nella prima parte nel libro succede un paio di volte che ci sia questo strano cambio.
La voce narrante è sempre quella di Nathan in prima persona e una la prima persona per narrare il 90% del libro. Il restante 10% viene narrato sempre dal ragazzo ma in terza persona; una volta all'inizio del libro ed un'altra volta poco dopo il flashback del suo passato.
Ipotizzo che il significato dietro questo cambiamento sia dovuto al fatto che Nathan sempe chiuso in una gabbia stia un po' impazzendo e quindi parla in terza persona e non in prima. In ogni caso non mi è piaciuto questo cambio.
I personaggi sono poco approfonditi. Viviamo Nathan ma facciamo la conoscenza di tutta una serie di personaggi secondari che vengono descritti, interagiscono con il protagonista, iniziano a farsi conoscere dal lettore e poi scompaiono. Annalise, la prima cotta mai dimenticata, Celia, la carceriera non così tanto malvagia, Ellen, Bob e Jim che aiutano nella fuga, e Gabriel, colui che riesce a farlo incontrare con Mercury... Tutti questi personaggi hanno una cosa in comune: quando il lettore inizia ad entrare in sintonia con il nuovo personaggio, questo scompare dalla scena. Non posso dire di aver amato o odiato un particolare personaggio perchè non ho proprio avuto modo di conoscerli. Direi che potrei aver provato simpatia per Gabriel, Rose ed Ellen ma avrei preferito vedere magari meno personaggi, ma con uno spessore all'interno della storia.
La dicotomia tra il bene e il male. Esiste davvero solo il bianco o il nero? Ed è proprio vero che è il bianco la parte buona di questo mondo?
Se si vede il mondo attraverso gli occhi di Nathan la risposta è assolutamente no. Il Consiglio è stato crudele e cattivo con lui, pur non avendo mostrato segni di essere una persona malvagia, al pari degli incanti neri. Per tutto il libro viene da chiedersi: effettivamente qual'è la differenza tra bianchi e neri se entrambe le fazioni si comportano ignorando la bontà e la compassione?
Questo aspetto del libro è stato il fulcro di tutto e devo ammettere che sotto questo punto di vista l'autrice ha fatto centro. Descrive benissimo i due mondi, ma si capisce che in fondo tutti gli incanti sono uguali e anzi, spesso dietro al bianco si nasconde l'animo di un nero puro. Chi può dire cosa è veramente bianco e cosa nero?
Veniamo alla storia in sè. Anche qui riscontro un po' il problema che ho incontrato con i personaggi, ovvero poco approfondita. Ci sono molte cose che accadono, ma sembrano molto veloci e non ci si sofferma su qualche evento particolare. Si ha la sensazione di volare fra le pagine ma alla fine del viaggio sia rimasto molto poco nella memoria. Descrizioni assenti ed eventi che ogni volta fanno presagire un gran finale che poi viene risolto in poche pagine e che mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Conclusioni? Una buona tematica del fattore bene e male, ma troppo vago e senza approfondimenti.
Forse leggerò gli altri libri della saga, ma forse anche no (resto pure io sul vago XD.. ok Lea dopo questa battuta chiudi il pc e vai a dormire va...)
- fine recensione-
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