marzo 08, 2020

Nevernight. Mai dimenticare - Jay Kristoff

Uscito a settembre del 2019, Nevernight è stata una delle saghe più attese da tutti i lettori del fantasy. Non credo che abbia bisogno di ulteriori presentazioni, è praticamente impossibile non averla sentita mai nominare o non aver visto qualche immagine su Instagram. Vi anticipo che alcuni contenuti mi sono piaciuti molto mentre altri no ed ammetto che è stato difficile mettere in ordine tutte le idee da esporvi in questa recensione. Avevo tante cose da dire ma il rischio spoiler è sempre dietro l'angolo, ho quindi preferito essere più vaga ma cercando di riportare tutte le sensazioni che mi ha suscitato il libro. Pronti ad immergervi nella scuola degli assassini con Mia Corvere?

Titolo: Nevernight. Mai Dimenticare
Saga: Nevernight #1
Titolo originale: Nevernight
Autore: Jay Kristoff
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice: Mondadori
Genere: dark fantasy
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Trama:

Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.

Recensione:

Nevernight è uno di quei libri che è stato super-pubblicizzato ed è stato generalmente molto apprezzato da coloro che lo hanno letto. Ebbene io più che altro ne sono rimasta un po' delusa perché non è riuscita a catturarmi come speravo.

Riassumendo brevemente la storia, Mia Corvere è una bambina della nobiltà che vive una vita serena finché suo padre non viene impiccato per tradimento. Ne consegue che la sua famiglia viene imprigionata e solo lei riesce a scappare grazie all'aiuto del suo gatto-ombra di nome Messer Cortese. Mia si ritrova da sola con un'enorme sete di vendetta nei confronti di coloro che hanno cospirato alle spalle di suo padre. Si tratta però di persone molto influenti e ben protette e la piccola Mia sa di non poter far nulla per attaccarli al momento.
Vagando per le strade dei quartieri più poveri, conosce il suo nuovo maestro che la avvia sulla strada per diventare un'assassina. Passano gli anni e Mia è finalmente pronta per entrare nella Chiesa Rossa, la più temuta scuola per assassini per imparare tutto ciò che le serve per mettere in atto la sua vendetta.

Ho avuto parecchie difficoltà con questo libro a partire dalle molteplici note inserite in fondo ad ogni pagina. Avete presente quando a scuola c'erano i testi classici dove sopra vi era la parte del racconto e sotto un sacco di note per spiegare i termini arcaici o ulteriori approfondimenti? In questo libro ce ne sono parecchie, soprattutto nella prima metà. Il racconto si può leggere tranquillamente anche ignorando queste note anche se ovviamente danno dei dettagli in più sulla storia e sulle leggende del mondo creato dall'autore. A me però di ignorare un asterisco che riporta a qualche informazione sul fondo della pagina non va, quindi mi sono letta ogni singolo approfondimento a discapito della lettura (vedere esempio qui a destra). Mi ha molto irritata il dover essere costretta ad interrompere il racconto per leggere le note sottostanti perché mi ha dato proprio una sensazione di spezzare l'atmosfera che si stava creando. In alcuni capitoli le note erano talmente tante e corpose che ho dovuto spesso rileggere anche i paragrafi da cui ero partita perché me ne ero già dimenticata. Se da un lato ho apprezzato il grande lavoro per creare tutta la storia di Itreya, dall'altro il continuo rimando alle note mi stava facendo impazzire ed indisporre nei confronti della lettura. Avrei preferito avere un paio di capitoli dedicati ad un approfondimento storico che fossero incorporati alla storia piuttosto che avere queste continue distrazioni.
Altro punto che non mi è piaciuto è stata la scrittura estremamente ricca di dettagli inutili. L'autore ha speso molto tempo nella descrizione di luoghi e situazioni per creare la giusta atmosfera e questo è sicuramente apprezzabile, ma ho trovato la storia in alcuni punti molto lenta a causa delle troppe descrizioni. Mi sono piaciute invece alcune parafrasi che l'autore usa nella narrazione che danno uno stile unico e particolare al racconto.

L'atmosfera per tutta la durata del libro è generalmente cupa e dominata dai pensieri di vendetta di Mia e anche se in qualche capitolo vi sono eventi più leggeri, bastano poche pagine per rientrare di nuovo in questo tunnel oscuro. Una scelta che introduce il lettore in un mood di lettura che si può riassumere nell'espressione “mai na gioia” e che ho stranamente apprezzato. Mi sono piaciute in generale le ambientazioni sia durante il passato di Mia, ma soprattutto quelle all'interno della scuola degli assassini. Ben descritte tutte le varie aree della Chiesa Rossa che aiutano nell'aumentare l'atmosfera cupa già creata dai pensieri di Mia.

Ma conosciamo meglio la nostra protagonista. Mia Corvere come ho già detto, era una piccola nobile di Godsgrave che si trova improvvisamente sola dopo la morte del padre e l'incarcerazione della madre e del fratellino. Un soldato era stato incaricato di ucciderla ma lei riesce a scamparla grazie a Messer Cortese, il suo gatto-ombra e si rifugia nei bassifondi della città. Qui, viene allenata da Mercurio e riesce ad entrare nella Chiesa Rossa, una gilda di assassini per prepararsi a compiere la sua vendetta. È estremamente difficile entrare in sintonia con Mia in quanto ha sacrificato la sua personalità per poter compiere la sua vendetta. Da molti anni si sta allenando per diventare una perfetta assassina ma non ha niente di particolare oltre a quello. Sarà il suo ingresso nella scuola a farla ragionare su chi lei sia veramente, se è in grado di uccidere a sangue freddo oppure se vi sono in lei dei sentimenti di giustizia sopiti. La Chiesa Rossa infatti attua omicidi su commissione e non è detto che tutte le persone prese di mira dagli assassini abbiano commesso qualche crimine. Dal primo momento in cui viene accettata come novizia inizia a nutrire dubbi che pian piano andranno a definire quella che è la sua vera personalità. Non è quindi un personaggio a cui ci si affeziona da subito ma ci vogliono un bel po' di pagine e di situazioni scomode per poterlo apprezzare in quanto lei stessa cambia durante la storia.

Messer Cortese è il personaggio che sta sempre con Mia, parla poco e quando lo fa dispensa saggi consigli o frecciatine alla sua ospite. Si tratta dell'ombra a forma di gatto che si nutre delle paure della ragazza. Mia quindi cresce con uno spirito più intraprendente in quanto priva della paura, ma cos'è effettivamente Messer Cortese? Ancora non è ben chiaro quale tipo di creatura sia ache se è chiaro che sia un demone, egli stesso non rivela mai quali siano i suoi poteri o quali potrebbero essere le conseguenze future di questa unione. Non è ben chiaro se il gatto non vuole parlare di ciò con Mia o se egli stesso ignora tutte le sfacettature della sua esistenza, fatto sta che per tutto il primo libro non si hanno risposte su questa entità.

Tric è il personaggio maschile per cui tutte le ragazze sono impazzite. Si tratta in fin dei conti di un pezzo di pane e io mi chiedo veramente come sia potuto entrare nella scuola degli assassini. Tric è buono e gentile e proprio non me lo immagino nella sua vita da assassino. È molto simile a Mia in quanto anche lui ambisce ad avere una propria vendetta, ma da qui a diventare assassino su commissione proprio no. Mi ha ricordato molto il personaggio di Peeta degli Hunger Games e credo che sia stato inserito nella storia per suscitare l'umanità di Mia e per alleggerire un po' l'atmosfera cupa della Chiesa Rossa. È inevitabile provare simpatia per questo personaggio dalla storia molto triste ma dal cuore d'oro.

Oltre a questi che sono i personaggi principali, vi sono alcuni studenti di spicco della scuola e anche gli insegnanti molto interessanti. Non mi va di spoilerarvi troppo di essi perché ve ne sono molti ed è carino scoprirli durante la lettura. Per mettervi un po' di curiosità posso anticiparvi solo che non tutti gli aspiranti assasini arriveranno alla fine dell'anno scolastico vivi.

Detto tutto ciò cosa ne penso della storia?
Si tratta sicuramente di un racconto molto particolare di cui ho apprezzato sia la vita scolastica, sia gli intrighi creati nell'ultima parte del racconto. Non mi è piaciuta invece la freddezza degli omicidi, il molto sangue versato per nulla e la violenza di alcune scene che di sicuro non sono adatte ad un pubblico particolarmente sensibile.
Il libro ha inoltre molti punti dove la narrazione rallenta tantissimo fino a diventare noiosa. Personalmente ci ho impiegato molto tempo a leggerlo proprio per questo motivo. Non riuscivo a trovare qualche elemento che mi facesse proseguire nella lettura: troppo lento.

Altro punto che volevo evidenziare in questa recensione è la disponibilità del titolo anche per l'audiolettura. Il mio compagno ha sfruttato questa opportunità e come feedback mi ha riportato il fatto che nell'audiolibro non sono ben evidenziate le parti del passato di Mia rispetto a quelle del presente.
Il libro in generale ha infatti ben due linee temporali: una parte dal viaggio della protagonista verso la Chiesa Rossa e una invece parte dall'impiccagione del padre e rivive i momenti più importanti della vita di Mia. Questi flashback vengono inseriti spesso nei capitoli, quasi sempre all'inizio del capitolo stesso e nel cartaceo sono ben evidenziati con la scrittura in corsivo, mentre nell'audiolibro non vi è distinzione nella narrazione il che crea un po' di confusione.

Chiudo questa recensione con un piccolo appunto sul finale. Ormai avrete capito che il libro non mi ha convinta del tutto, ma se un finale lascia qualche elemento degno di nota, ovviamente il lettore è invogliato a scoprire qualcosa in più e a continuare con la lettura del secondo volume. Per quanto riguarda invece il finale di “Nevernight .Mai dimenticare” non è così accattivante. Molte delle cose costruite durante il libro vengono distrutte (e qui mi sono chiesta “a cosa mi è servito leggere questo libro?”) e viene appena accennato un qualche tipo di mistero ma tutto sommato non è così invitante dal voler comprare subito il libro successivo.

In conclusione: La storia in sé non è male ma è troppo lenta e leggermente troppo cruenta per i miei gusti. Ho apprezzato la parte di intrigo delle ultime pagine ma poi non ho avuto un cliffhanger che mi abbia invogliata abbastanza da continuare la lettura. Ovviamente ho odiato le note a fine pagina perché sono decisamente troppe ed inutili. Un libro osannato da molti ma che non è riuscito a convincermi pienamente. Non so ancora se comprerò i volumi successivi.

- fine recensione -

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