novembre 28, 2015

Twelve - Stella Martini

Ho preso questo libro nella mia biblioteca di fiducia e, udite udite, l'ho scelto per la copertina e per lo strano titolo. Lo so che non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, ma questa era così invitante... ed in più non si tratta di uno dei soliti libri super quotati del momento.

Titolo: Twelve
Autrice: Stella Martini
Casa editrice: Fabbri editori
Anno di pubblicazione: 2014
Genere: YA

Trama:

Abel e Lenor giocavano sempre insieme da piccoli all'Overlake Hotel. Lei è la nipote del proprietario ed andava sempre a trascorrere lì le vacanze con la famiglia, mentre lui è il figlio della cuoca dell'hotel. Il destino li ha separati per alcuni anni, cambiandoli per sempre.
Lenor ha perso la madre Sarah qualche mese prima nei boschi vicino all'albergo ed è caduta in depressione, così come suo padre.
Abel invece è tornato dal collegio, ma in lui regna l'inquietudine.
Quando si rincontrano dopo molti anni in un'estate all'Overlake, i due continuano ad attrarsi. Abel salva Lenor in un paio di occasioni ed il loro diventa subito un rapporto speciale. Purtroppo, però l'inquietudine di Abel continua a crescere con l'avanzare della luna nuova e degli strani omicidi che circondano il lago dell'Overlake Hotel.
Sembra proprio che i boschi vicino all'albergo sono infestati da lupi o creature peggiori...

Giudizio 2/5:

Non è che mi piaccia fare recensioni negative... ok un pochino mi piace, però stavolta devo proprio farlo.

Fin dalla prefazione si capisce che Abel è un licantropo. Si parla della sua nascita e di come i genitori hanno reagito a tale evento. Si fa poi il salto temporale per arrivare al tempo del racconto, con Abel cresciuto che lavora nell'albergo come tuttofare ed inaspettatamente lui non sa di essere un licantropo.
Appare poi Lenor che vive uno stato di depressione dopo la scomparsa della madre. Quando si rivedono entrambi fanno finta di non vedersi, quando in realtà si è stabilita una connessione fra loro.
A contrastare ogni rapporto fra i due giovani c'è Joseph, che sembra essere sempre presente quando i due si avvicinano troppo.
Anche quando Lenor rischia la vita per ben due volte, il nonno non cambia idea e continua a rammentare ad Abel di non avvicinarsi a sua nipote.
Purtroppo la calma del luogo viene turbata da un lugubre fatto: una turista viene trovata morta nei dintorni del lago e proprio quella stessa sera Abel viene visto da Lenor rientrare nell'albergo quasi all'alba con i vestiti stracciati.
Abel stesso non ricorda cosa sia successo ed è lì che scopre la realtà sulla licantropia. Il ragazzo teme di essere responsabile di quell'omicidio finché.... Oh calma, non posso svelare tutto tutto della trama XD

La trama in sè non è male (a livello teorico), ma ora iniziano le note dolenti.

La scrittura è semplice e scorrevole e la storia è narrata in 12 capitoli con le voci di Lenor e Abel che si alternano. Posso dire che le parti di indagini e sospetti e in generale le parti di Abel non sono neanche male, quelle di Lenor invece sono un po' noiosette. Considerando che è scritto a quattro mani
Hanno allungato un po' la storia dal secondo salvataggio di Lenor al gran finale. Hanno aggiunto un omicidio assolutamente non necessario (il secondo), dove potevano approfondire invece altre tematiche. Mi sarebbe piaciuto avere anche una fine decisamente più sofferta e completa, invece il libro cade in un miscuglio di informazioni scritte lì all'ultimo che non portano a nulla. Poca azione e un finale veramente poco appassionante. Mi sono trovata d'accordo con una recensione che ho letto su Amazon dove viene riportato il fatto che il libro si legge facilmente e si spera quindi che ci sia ad un certo punto qualcosa che colpisca la nostra attenzione e quel qualcosa invece non arriva mai.

Il titolo del libro è particolare: 12. Per tutto il libro mi sono chiesta. 12 cosa? Ci saranno 12 vittime? Non lo sapevo. L'ho saputo all'ultima pagina dove Lenoir rivela che lei e Abel sono stati insieme 12 giorni e tanti ne sono bastati per innamorarsi. (Si può leggere anche nella quarta di copertina, ma io mi ero fermata alla parola mannaro..) e io che fino all'ultimo ho sperato in un qualche mistero celato dietro questo numero... Scema me a leggere solo le parole chiave della quarta di copertina u.u

I personaggi:

Abel e Cain, due medaglie dello stesso individuo: la persona e la bestia. Mi è piaciuto il fatto che alcuni dei personaggi secondari erano a conoscenza del segreto di Abel, eppure egli ha dovuto fare chiarezza da solo. Il lettore lo sapeva perfettamente della sua natura di licantropo, ma è stato bello vedere come lo ha scoperto piano piano da solo. Si tratta del classico bello e dannato che nasconde un immenso cuore d'oro, infatti uno dei suoi pensieri ricorrenti è il dolore che sta causando a sua madre con la sua "malattia".

Lenor. Il cuore in tempesta, la parte rosa di questo romanzo. Tonta fino alla fine, non capisce che sta succedendo ad Abel e quella che dovrebbe essere la parte romantica lascia decisamente a desiderare. Ho trovato il suo personaggio in generale poco incisivo, che non lascia traccia. Una buona parte del libro è scritta dal suo punto di vista, ma è proprio questo che rimane: una visione sugli eventi, non una vera e propria partecipazione ad essi. Personalmente non mi sono sentita coinvolta nella sua storia d'amore.

Savage e Jack. Non posso dirvi molto su questa coppia padrona-animale, ma riservano molte sorprese. Ho trovato molto più interessanti i loro personaggi che Lenor e avrei voluto degli approfondimenti. Mi sono state date alcune informazioni su di loro, ma molto alla rinfusa e gettate lì poco prima della fine giusto per chiudere approssimativamente il cerchio senza veramente andare a fondo della loro storia.

In generale trovo che sia un libro un po' sottotono che sono sicura cadrà nel dimenticatoio della mia memoria tranne che per una cosa: PAGINA 70
A pagina 70 ho trovato una cosa che mi ha fatto accapponare la pelle. Cito:
Da allora, ogni tre mesi circa, ha testato tutte le tonalità dell'arcobaleno. Compreso il fuscia e il blu cobalto, ispirato alla parrucca di Sailor Moon.
Ora voi come la leggete questa cosa? La prima cosa che ho pensato è stata Sailor Moon ha i capelli biondi (o gialli).. Non li ha fucsia o blu cobalto! Il suo vestito nella prima versione è fuscia e blu cobalto, ma non i suoi capelli. Sailor Mercury ha i capelli blu e Sailor Chibimoon li ha rosa, forse si sono confusi con questo? Ora non so quale concetto volevano esprimere, ma il libro è stato scritto in due e sarà stato pure controllato da un editore o più ... In tre persone non si sono accorte che il riferimento scritto così com'è non è veritiero? Amica Saaailor Moooon T.T

Se uscirà il secondo capitolo di questa storia, probabilmente non lo leggerò, ma mai dire mai...

-fine recensione-


2 commenti:

  1. Anche a me la cover è piaciuta subito! *___* Ce l'ho da un po' di tempo e prima o poi lo leggerò ^^
    Oh ma Sailor Moon è bionda u.u Si saranno sbagliati, al posto di costume hanno scritto parrucca (????)

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    1. Sicuramente è stato un errore. Un errore che in ogni caso a me è rimasto impresso moltissimo. Sailor Moon è l'idolo di varie generazioni di ragazze e fare un riferimento a questo personaggio in modo estremamente errato ti lascia un segno u.u
      Non vedo l'ora che tu lo legga, così mi dirai anche la tua opinione in merito :3

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