ottobre 08, 2018

Intervista a... Fiore Manni

Ebbene sì, finalmente posso pubblicare questa bellissima intervista a Fiore Manni fatta in occasione di Pordenonelegge. Ringrazio tantissimo sia Fiore che Claudia (della CE Rizzoli), che mi hanno permesso di ritagliare una mezz'oretta di tempo per realizzare questa breve intervista. Abbiamo chiacchierato principalmente sul libro "Jack Bennet e la chiave di tutte le cose", pubblicato appunto dalla Rizzoli Editore, di cui potete trovare la mia recensione QUI.
Pronti?

D- Sei una conduttrice tv, una cosplayer, una disegnatrice ed una scrittrice, insomma un'artista a tutto tondo. In quale di questi ruoli ti sei trovata più a tuo agio e perché?

R- La scrittrice! Si tratta di qualcosa che ho scoperto recentemente proprio scrivendo Jack, è un po' come se avessi trovato me stessa. Mi sono nascosta molto bene, ma alla fine sono riuscita a trovarmi.

D- Cosa ti ha spinta a scrivere un romanzo?

R-Quando Giacomo Bevilaqua, autore di "A panda piace", ha letto per la prima volta Jack, lo ha commentato dicendo che ha proprio percepito un'esigenza nel raccontare una storia. E in effetti gli ho dovuto dare ragione perchè non è che un giorno mi sono seduta un giorno e mi sono detta "ah, oggi scrivo un romanzo per ragazzi". È successo che un giorno sono tornata a casa e mi sono messa al computer a scrivere Jack con l'idea di qualcosa che potesse far sorridere mia madre perché stava affrontando un periodo molto difficile dopo la perdita di mia nonna. Io ho pensato di scrivere qualcosa di buffo e di divertente per farla ridere.

D- È stato difficile scrivere un romanzo per un target di ragazzini dai 10 anni in su?

R-In realtà è stata la cosa più facile che io abbia fatto in tutta la mia vita. È stata proprio la prima volta in cui non mi sono dovuta sforzare per fare qualcosa e mi è sembrato che fosse riuscito bene al primo tentativo. Poi naturalmente la prima stesura è molto diversa da quello che è ora il libro. Basta pensare che la prima stesura del libro è del 2014 ed è successo che poi quasi due terzi del romanzo li ho completamente riscritti quando ho cominciato a lavorare con Rizzoli. Jack di base c'era già, ho dovuto solo cambiare quelle parti che stilisticamente sono rimaste un pochino indietro dato che comunque sono passati un paio di anni dalla prima stesura.

D- Quindi è stato un percorso abbastanza facile?

R- Sì. Quando mi chiedono infatti da dove ho preso l'ispirazione per scrivere questo romanzo, io rispondo che è stato come aprire un rubinetto. La storia è uscita praticamente da sola e non mi sono dovuta sforzare per niente. Anche i personaggi, sono apparsi che avevano già la loro personalità e tutto, quindi in realtà ho fatto ben poco. 

D- C'è qualche autore a cui sei particolarmente affezionata o che ti accompagna da quando sei bambina? Prima hai citato Bevilacqua..

R- Con Bevilacqua siamo amici, ci siamo conosciuti tramite amici comuni e poi ho recuperato tutte le sue opere.
Di autori che mi accompagnano direi J.K. Rowling per prima, poi Roald Dahl e Terry Pratchett e poi anche Neil Gaiman. Però anche Neil Gaiman l'ho scoperto tardi nel 2014 perché prima lo conoscevo solo per "Sandman".

D- Entrando proprio nel mondo di Jack, prima hai detto che Jack come personaggio è nato da solo o comunque c'è qualcosa che ti ha dato l'ispirazione.

R- L'ispirazione penso sia stata mia madre, perché se non ci fosse stato quel periodo difficile probabilmente non lo avrei scritto. Però come ti dicevo prima Jack si è presentato già così, già c'era, quindi penso che in qualche modo prima o poi si sarebbe ripresentato.

D- Qual è la tua scena preferita o quella che ti sei divertita maggiormente a scrivere?

R- Il mondo dei pappagalli, è quello che è più divertente.

D- Hai svolto anche molte ricerche per riuscire a trovare le diverse tipologie di pappagalli?

R- Oh sì. Sono stati due giorni di ricerche forsennate su Wikipedia.. no scherzo, su vari siti che si occupano di pappagalli. Me li sono studiati tutti per scegliere il Cacatua gang gang, il Nestor.. ho fatto una grande ricerca. In realtà quando mi sono imbattuta nel nome "Cacatua gang gang" ho pensato che fosse troppo buffo come nome, l'ho googlato ed ho visto l'immagine di questo pappagallo con il ciuffo rosso ed ho pensato che fosse troppo buffo e che lo dovevo assolutamente inserire nel libro.

D- Personalmente mi è piaciuto molto il finale, specialmente quando Jack si rende conto che pur essendo tornato al punto di partenza, ovvero alla fabbrica della carta, qualcosa è cambiato. Lì comprende che non è la fabbrica ad essere cambiata, ma lui. Ci sono tante qualità che Jack possiede: intelligente, di buon cuore, coraggioso,.. se dovessi trovare un difetto a Jack quale sarebbe?

R- Jack naturalmente non crede molto in sè stesso, sicuramente questo è un suo grande difetto. Dovrebbe cercare di amarsi un po' di più e cercare di vedersi come lo vedono gli altri. Mi hanno fatto notare che io e Jack abbiamo molte cose in comune, pur non volendolo. Questa è la prima cosa che mi viene in mente, poi forse anche il fatto che è un pochino troppo buono e troppo ingenuo.

D- Sì, questi difetti li ho pensati anch'io e mi son detta: prima o poi gli si ritorcerà contro tutto questo buon cuore. Il finale comunque è abbastanza aperto, c'è già un seguito in lavorazione o è un'avventura che finisce qui con un unico viaggio?

R- È un'avventura che appunto inizia e finisce, ma che appunto ha un finale aperto, quindi chissà..

D- Descrivi il tuo libro in tre parole a chi ancora non lo ha letto.

R- Bizzarro, divertente e avventuroso.

D- C'è qualcosa che vorresti che le persone sapessero di questo libro?

R- Che domanda difficile. Vorrei che sapessero che Jack ha davvero moltissimi piani di lettura e che veramente tantissimi messaggi diversi e che si possono godere solo con la lettura di questo romanzo. Quindi spero davvero che le persone possano leggerlo per cogliere tutte le sfumature della storia.

D- Come se in ogni mondo che Jack visita ci fosse una nuova sfumatura di Jack.

R- Sì esatto. Tantissimi messaggi e sotto-messaggi che possono stupire il lettore.



Bene ragazzi e questa era la mia breve ed impacciatissima intervista a Fiore Manni, che non ringrazierò mai abbastanza per il tempo che mi ha dedicato.
Vi ricordo ancora una volta di passare anche dalla mia recensione del libro e spero che vi sia piaciuta. La prossima volta vedrò di fare molte più domande. 

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