agosto 20, 2018

Visual Game

Scusate la mia assenza di venerdì, ma ho avuto un piccolo stop con le letture per una breve malattia. Comunque ora sto pian piano tornando in pista ed oggi vi voglio consigliare un gioco che ho provato a Ferragosto.

Il gioco nello specifico è quello dell'immagine qui a sinistra, della EG editrice giochi. La scatola è molto piccola e il costo varia dai 20 ai 25 euro.
Grazie al volume molto contenuto, si adatta ad essere portato ovunque con il minimo sforzo, ma il tabellone e i gettoni da metterci sopra, non sono adatti ad essere portati in spiaggia o luoghi simili. I concetti sono piuttosto complessi, quindi è consigliata un'età dai 14 anni in su. Pronti a scoprirlo?


In che cosa consiste il gioco?

"Visual game" ricorda molto il classico Pictionary, dove a turno bisogna disegnare e riuscire a far capire alla propria squadra un oggetto o un concetto.
Innanzitutto i giocatori si dividono in squadre (da 2 a 4) con un minimo di due persone per squadra.
Viene poi preparato il tabellone con le caselle e si posizionano sopra dei gettoni a faccia in giù. Ogni gettone riporta un valore da 100 a 500 punti o la scritta Bonus.
Vengono poi mischiate le carte con gli elementi da disegnare e ad ogni squadra viene dato un blocchetto ed una matita (già compresi nella confezione).
A turno, un giocatore della squadra dovrà decidere cosa disegnare. Le categorie sono: Cose di casa, Rischio (che è un misto), Verbi e Hobby e Sport. Ogni categoria è abbinata ad un numero (3 per cose di casa, 4 per rischio, 5 per verbi e 6 per hobby e sport) che corrisponde all'avanzamento che farà poi la squadra, se riuscirà ad indovinare la parola corrispondente entro il tempo massimo (c'è anche la clessidra all'interno della scatola).
Il giocatore che disegna decide in autonomia o consultandosi con la squadra, quale categoria disegnare e poi pesca una carta dal mazzo, vede la parola da disegnare e tenterà di farla indovinare ai suoi compagni.
Le carte non sono divise per categoria, ma ogni carta ha tutte e quattro le categorie sopra citate con i relativi concetti da disegnare. C'è però un'ulteriore categoria.
Per ogni carta, ci sarà una categoria che avrà la casella del concetto da disegnare in bianco. Se il giocatore ha scelto una categoria la cui casella risulta poi bianca, partirà una sfida fra tutte le squadre contemporaneamente. Ecco che entra in scena la quinta categoria che vi accennavo poco fa: quella dei proverbi e delle frasi celebri.
In questo caso tutti i disegnatori delle varie squadre, disegneranno contemporaneamente e chi vince la sfida può decidere come muoversi, in avanti o indietro fino ad 8 caselle.
Che sia in sfida o un disegno normale all'interno della squadra, una volta indovinato e mosso la pedina di chi si muove, viene poi conquistato il gettone corrispondente.
I gettoni, come ho detto prima, vanno dai 100 ai 500 punti ed il Bonus permette di rubare un gettone ad una squadra avversaria.

La fine del gioco:

Essendo un percorso stile gioco dell'oca, il gioco finisce quando una squadra arriva all'ultima casella. La squadra vincente però non è quella che taglia prima il traguardo, ma quella che alla fine del percorso avrà accumulato più punti nei gettoni. Ecco spiegato il perché a volte è una buona idea tornare indietro nel percorso di qualche casella per poter accumulare più gettoni possibili prima della fine del gioco. 
Ad esempio a Ferragosto la mia squadra era all'ultimo posto, ma avevamo vinto più sfide scegliendo categorie più basse di valore ed accumulando più punti degli altri.

Commento:

Il gioco è piaciuto tantissimo a tutti quelli che hanno partecipato, anche a chi Pictionary lo odia. I concetti delle carte non sono semplici ed è per questo che la vittoria dà un fantastico senso di soddisfazione.
Il divertimento è assicurato per un party game tra adulti, lo sconsiglio invece ai più piccoli per la complessità dei concetti (applique o bungalow per la categoria "cose di casa").
L'unica pecca che ho riscontrato è nella categoria della sfida. Spesso infatti i modi di dire non sono espressi esattamente nel modo in cui li ho sempre sentiti. Dato che per essere ritenute corrette, le parole devono essere esattamente le stesse della frase, è difficile far indovinare un modo di dire che tutti conoscono in una determinata maniera. Secondo me in quel caso sta ai disegnatori fare una piccola riunione prima di partire con la sfida per considerare se una determinata frase può andare bene anche se non detta in maniera perfetta.
Io lo consiglio perché è davvero davvero divertente.

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