luglio 03, 2018

La ladra di Cagliostro - Giulio Leoni

Ok, per arrivare a questo titolo per la Ipse Dixit Challenge, ho fatto i salti mortali. Ho cercato nelle varie biblioteche libri inerenti a Venezia e i suoi personaggi più famosi ma i titoli che mi sembravano interessanti erano già fuori in prestito. Avevo ormai perso le speranze di poter leggere un libro a tema veneziano che incontrasse i miei gusti, quando mi scorre davanti agli occhi un titolo nella bacheca dei consigliati di Amazon, ovvero "La ladra di Cagliostro" per l'appunto. Una breve ricerca del metamotore bibliotecario ed eccolo lì, pronto ad essere preso in prestito.

Titolo: La ladra di Cagliostro
Autori: Giulio Leoni
Anno di pubblicazione: 2010
Casa editrice: Mondadori
Genere: avventura per ragazzi
Link Amazon

Trama:

Nella foschia dell'alba il Conte di Cagliostro approda a Venezia, la città in cui le maschere del Carnevale e la cipria dei consiglieri non bastano più a celare intrighi e tradimenti. E dalle calli più oscure alle umide stanze nobiliari si diffonde la fama di uno stravagante guaritore venuto dall'Est. È un mago? O attinge alla sapienza di civiltà sepolte nella sabbia del Sahara? Per Serafina, il Conte è solo un simpatico truffatore. Lei lo fiuta lontano un miglio, e non solo perché è orfana e Principessa dei ladri. Lui la sceglie come assistente e le insegna che la vita è illusione, burla, magia. Polverosa come le acque del Canal Grande e liquida come gli ori di San Marco. C'è anche chi è disposto a pagare il Conte in pietre preziose in cambio dell'eterna giovinezza. O a uccidere. Ma Serafina ha negli occhi le fiamme della sfida. E chissà se la sfida più grande è vivere per sempre o morire infinite volte...


Giudizio 2,5 su 5:

"La ladra di Cagliostro" è un libro carino, ma in cui ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa.

Partirei subito col dire che la fascia di età di questo romanzo che propongono i vari siti è dai 13 anni, ma io la abbasserei più attorno ai 10-11. Lo stile di scrittura è molto semplice, lineare e per nulla complesso e anche le descrizioni si limitano allo stretto necessario ad avere una visione generale della scena. Un peccato perché la Venezia del 1700, è un ottimo scenario da poter descrivere, a maggior ragione dato che è ambientato nel periodo del carnevale. L'autore sotto questo punto di vista, riesce a far immergere il lettore solo in parte nella storia.

Il libro parla di una ragazzina, Serafina, che vive per strada e si prende cura di altri tre bimbi nelle sue stesse condizioni. Per vivere compie piccoli furti ed è proprio durante uno di questi che conosce il Conte di Cagliostro. Un personaggio misterioso, giunto da poco a Venezia e che vive temporaneamente a Ca' degli Specchi, una casa famosa nella città per le apparizioni demoniache.
Serafina aveva scippato il Conte, ma lui essendo un tipo scaltro l'ha raggiunta ed ha deciso di prenderla sotto la sua ala come assistente. Serafina interpreta così la parte di una principessa egizia, risvegliata dalla morte dal Conte e che lo assiste nelle sue opere di guarigione. Ed è così che la fama di Cagliostro inizia a circolare a Venezia: il buon Conte riceve persone malate nella sua casa e le cura attraverso la "magia" della principessa egizia, ma non vuole mai nulla in cambio.
Il piano dell'uomo è molto più grande ed è legato ad una pietra appartenente nientemeno che al doge della città. Cagliostro è disposto a tutto pur di avere quella pietra ed escogiterà un elaborato piano per soggiogare il doge, ma ad ostacolare i suoi piani ci sono sia i Dieci del consiglio sia la setta degli Illuminati.

Di questo libro mi è piaciuta la figura del Conte di Cagliostro. Questa avventura ambientata a Venezia, è infatti plausibile nella storia del personaggio storico che egli è stato. Era una figura misteriosa, tanto che non si è totalmente certi della sua reale identità, ha incontrato davvero Casanova e professava questo strano "Rito egizio", che cercherà di far legittimare come vero culto tramite le sue influenze religiose. Insomma, il libro nonostante sia un'opera di fantasia, riesce a dipingere davvero bene questo personaggio che non si riesce ad inquadrare, tra il truffatore ciarlatano e un vero mago. In ogni caso una cosa è certa: il Conte di Cagliostro è un vero avventuriero e un abile narratore.
La cosa che mi è piaciuta maggiormente di questo personaggio è proprio il non riuscire a dare una definizione al Conte. A tratti sembra il più geniale dei truffatori, mentre in altri momenti sembra che abbia davvero dei poteri magici, come la sua misteriosa scatola vuota o le sue apparizioni improvvise, ed è proprio questo alone di mistero che lo ha reso interessante.
Serafina invece, pur essendo la co-protagonista, non ha tanto spessore all'interno del romanzo. Di lei si hanno sporadiche informazioni, come il suo triste passato, l'abilità di suonare il violino e l'amore con cui si prende cura degli altri tre bambini. Oltre a ciò Serafina diventa semplicemente un personaggio che interagisce con il conte, ma che effettivamente non fa nulla di rilevante. Il suo ruolo cambia nelle ultime pagine del romanzo in cui deve aiutare Cagliostro che è finito in brutti guai, e da questa parte si evince di quanto sia una ragazza sveglia e piena di risorse. Peccato non averle sfruttate  appieno per ampliare la storia o averle fatto assumere un ruolo più importante all'interno dei piani del Conte. In fondo il libro si intitola "La ladra di Cagliostro" e mi aspettavo decisamente di più da Serafina.
Come mi aspettavo qualcosina in più dalla setta degli Illuminati. Sulle prime pensavo che fossero loro i grandi rivali del Conte, eppure la loro presenza si percepisce poco all'interno delle pagine. Saltano di qua e di là, ma alla fine non sono così incisivi.
Mi è piaciuto decisamente di più il povero doge, che ormai giunto all'età della vecchiaia è disposto a fare di tutto pur di togliersi un po' di acciacchi. Ora non vi posso raccontare tutto del libro, ma diciamo che il suo personaggio è stato motivo di divertimento per me.

Un altro motivo per cui reputo questo romanzo per una fascia d'età più piccola è che è un semplice romanzo di avventura con inganni ed un pizzico di illusione. Non ci sono temi di fondo su cui riflettere troppo, ma solo azione e complotti, adatto quindi ai ragazzi che cercano una lettura leggera.

Il finale invece non mi ha particolarmente entusiasmato in quanto non era una fine ben definita. Si tratta piuttosto di un finale che lascia spazio ad un possibile secondo libro, ma che non c'è in quanto è un auto-conclusivo. Capisco che si voglia lasciare la sensazione che da quel momento in poi tutto sia possibile, ma gli Illuminati, il doge, il rito egizio... sono tutte cose rimaste in sospeso e di cui non leggerò niente.

In conclusione: un libro avventuroso e semplice, in cui spicca per genialità e mistero il Conte di Cagliostro, il vero punto forte del romanzo. Ambientazioni e personaggi poco dettagliati ed un finale che non dà molta soddisfazione. Apprezzata invece la rete di sotterfugi del Conte per il raggiungimento del suo scopo finale e la scaltrezza di Serafina nelle ultime pagine.

- fine recensione -


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