giugno 21, 2018

Intervista a Eoin Colfer

Come vi avevo anticipato, ecco l'intervista ad Eoin Colfer ^^. Ho dovuto lavorare un po' di traduzione ed un po' di memoria perché non si sentiva benissimo la registrazione, ma eccola qui finalmente!

D- Com'è iniziata la sua carriera nel mondo dell'editoria? E perché ha scelto come target principale i lettori di 11-13 anni?

R- Per molti anni ho fatto l'insegnante ed ho iniziato a raccontare storie per poter entrare in contatto con i miei studenti. E dal raccontare storie, sono poi passato a scriverle. Oltre alla scrittura per ragazzi ho anche scritto delle graphic novel, dei romanzi per adulti e anche libri per i più piccoli, quindi ho variato molto nella mia carriera. Però il pubblico con cui mi sento maggiormente affine è quello dei ragazzi delle medie.

D- Da dove trae ispirazione per i suoi romanzi?

R- Un po' dappertutto, non sai mai quello che ti potrebbe succedere durante la tua giornata. Oggi per esempio siamo qui a questo festival, mi guardo in giro e vedo per esempio a quel tavolo laggiù, quel gruppo di giovani attorno ad una scrivania *accennando ai volontari di Mare di Libri radunati attorno ad un pc  in sala stampa*. Lì, sicuramente sta succedendo qualcosa e sta prendendo già forma una storia.


D- I personaggi che usa nei suoi romanzi, sono in qualche modo ispirati da persone reali?

R- Certo. Le persone che mi ispirano maggiormente sono i miei figli. Anzi, per la copertina di T.E.M.P.O. - L'assassino che veniva del passato, è stato proprio riprodotto il volto di mio figlio Sean per il ragazzo in copertina. Stranamente i miei figli sono parte integrante dei miei romanzi, ma non hanno voluto leggerli.

D- Tra i libri che hai scritto c'è anche "A big hand for the Doctor" della serie Doctor Who, lo ha scritto anche perché è un fan della serie?

R- Tocchi un punto dolente. La risposta è no. Questo libro è forse il peggiore che io abbia mai scritto perché non sono un fan della serie e non avevo mai visto un episodio del telefilm. Mi hanno chiesto di scriverlo ed io l'ho fatto ma mi sono reso conto dopo la pubblicazione, che non è così attinente alla serie. Non avrei mai dovuto scriverlo senza sapere a cosa davvero andavo incontro. Un vero fan della serie si rende conto di questa cosa, infatti mi scuso con tutti i veri fan di questa serie per il libro che ho scritto.

D- C'è invece un libro al quale è particolarmente affezionato?

R- C'è un libro, o meglio una graphic novel, uscito molto recentemente che ho scritto con Andrew Donkin ed un illustratore Giovanni Rignano, il cui titolo è "Clandestino"  che parla della tragica situazione dei migranti. Un libro dal tema molto delicato ed importante a cui sono contento di aver partecipato perché i giovani non si interessano molto le notizie di cronaca. Questo libro vuole informare i ragazzi su questo argomento.

D- Passiamo invece ad alcune domande specifiche sul libro T.E.M.P.O., L'assassino che veniva dal passato. La prima domanda è se ha fatto molte ricerche sull'F.B.I. prima di scrivere questo romanzo, dato che Chevie, la protagonista è una giovane agente sotto copertura?

R- Sì, ho fatto molte ricerche in merito. Attualmente l'idea di Chevie mi è venuta proprio pensando ad un programma specifico di questa agenzia. Ora, nel libro Chevie è un'orfana che viene arruolata in questo programma per tenere sotto controllo alcune famiglie di potenziali terroristi e viene anche addestrata come se fosse effettivamente membro dell'agenzia. In realtà il programma che esiste è aperto un po' a tutti i ragazzini che frequentano le scuole. Praticamente a questi ragazzi basta tenere aperti gli occhi su delle determinate famiglie e comunicare al Bureau se notano qualcosa di sospetto. 
Però sì il programma esiste veramente anche se non così strutturato come nel libro.

D- Perché per il passato ha scelto come ambientazione l'epoca vittoriana?

R- Sono sempre stato affascinato da questa età per tutta una serie di libri che ho letto durante la mia vita. In primis adoro le atmosfere di Dickens e naturalmente tutti i libri di Sherlock Holmes che sono ambientati in quel periodo, loro sono tra i miei autori preferiti insieme a Stevenson. Avevo comunque condotto delle ricerche per un libro precedente e questo periodo mi ha affascinato talmente tanto che ho pensato che sarebbe stato interessante vedere un personaggio dell'epoca che scopre il futuro, ma anche un personaggio dell'epoca moderna che viceversa ha un'immersione totale in quell'epoca.

D- Perché ha scelto di rendere il libro così violento e sanguinoso? Per renderlo più reale?

R- In realtà il libro è uscito così inaspettatamente, non era voluta tutta questa violenza. Però ricollegandomi alla domanda precedente, la Londra vittoriana era così per la maggior parte delle persone. Era sporca, pericolosa e violenta. Ricordiamoci che in fondo era anche il periodo di Jack lo squartatore, non solo dei banchetti dell'alta società con i bei vestiti.

D- Come ha fatto a fondere i due personaggi principali così bene nonostante le loro evidenti differenze?

R- In realtà è molto più facile combinare due personaggi diversi che due esattamente identici. Riley e Chevie è vero sono agli antipodi, però è proprio questa la loro forza, riescono a compensarsi e a sopravvivere grazie alle qualità di ognuno. Un libro con due personaggi molto simili, poi alla lunga risulterebbe noioso.

D- Infine, un consiglio a tutti quelli che magari vorrebbero tentare la carriera da scrittore.

R- Leggere tanto in modo da lasciarsi ispirare da chi ci ha preceduto e poi uscire. Uscite e osservate il mondo perché non si più scrivere restando fermi in una stanza, ma si inizia a pensare storie e a scriverle solo se si osserva il mondo che ci circonda. Quindi uscite, viaggiate e poi scrivete.



Altre chicche ricavate dall'incontro serale con gli studenti
  • Eoin ha viaggiato in molti Paesi, tra cui l'Italia. Ha imparato molto da ognuno di questi Paesi ed ha inserito i luoghi che visitava nei suoi libri, per esempio molti capitoli di Artemis Fowl sono ambientati in Francia perché lui ci ha vissuto per un periodo. Per quanto riguarda l'Italia ha vissuto per un periodo in Puglia. Bellissimo territorio, ma orari di cena e di riposto notturno decisamente diversi da quelli irlandesi (cena alle 6 e a dormire alle 10).
  • L'autore pensava che Artemis Fowl non sarebbe diventato un libro di successo in quanto il protagonista non è un "bravo ragazzo". Per lui però era molto divertente ed è rimasto sorpreso quando la casa editrice gliene ha chiesti altri due. A quel punto non sapeva che inventarsi per la storia ma sapeva che doveva far diventare Artemis un po' come un Robin Hood, insomma farlo più buono, migliore.
  • L'idea di scrivere la storia di Artemis è nata da una fotografia del fratello. Indossava un vestito elegante, ma dato che non gli piaceva aveva fatto una fotografia con una faccia arrabbiata. Eoin ha detto che è stato come vedere un James Bond cattivo.
  • Artemis Fowl ha dei codici lungo le pagine, sono state inserite per una vecchia passione dell'autore di quando era piccolo. Gli piaceva molto decifrare i codici ed ha deciso di inserirli per far avere ai lettori un piccolo extra. Nulla toglie che se uno non ha la pazienza di decifrarli, la storia non cambia.
  • A volte i fan decifrano i codici presenti nei libri e gli scrivono a loro volta in codice, ma Eoin stesso non sa tradurli perché ora tra lavoro e famiglia, non ne ha più il tempo.
  • Il prossimo anno uscirà il film di Artemis Fowl e lui sta seguendo la sua preparazione. Gli hanno detto addirittura che dovrà recitare la parte del contadino morto (per un piccolo cameo).
  • Quando era piccolo, ad Eoin piaceva molto leggere, tanto che nascondeva i libri in giro per casa nei punti più disparati. Solo che i suoi due fratelli avevano l'abitudine di andare a cercare i libri, strappare l'ultima pagina e rivendergliela a caro prezzo.
  • Quando Duglas Adams è venuto a mancare, la moglie gli ha chiesto di terminare il suo ultimo romanzo di "Guida Galattica per Autostoppisti".
  • Quando trova ispirazione per dei libri, di solito si manda delle e-mail dal telefono e poi quando ha l'occasione, le analizza dal pc.
Spero che queste piccole ma succose informazioni su Eoin Colfer e i suoi libri abbiano soddisfatto un po' della vostra curiosità. Io ammetto la mia colpa di non aver mai letto Artemis Fowl, ma vi porrò rimedio questa estate. Per quanto riguarda T.E.M.P.O. vi rimando ancora alla mia recensione (QUI) e ci aggiorniamo presto con l'ultimo post di "Mare di Libri" ovvero l'intervista a Fabio Geda.

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