novembre 06, 2017

The stone, la settima pietra - Guido Sgardoli

The stone, un libro che vi ho segnalato più volte in post precedenti. Sono stata contentissima di aver avuto la possibilità di partecipare alla sala stampa di Guido Sgardoli in occasione di Pordenonelegge 2017. Per capire al meglio questo libro, vi consiglio di leggere oltre alla mia recensione, il post dell'intervista all'autore QUI.

Titolo: The stone - la settima pietra
Autore: Guido Sgardoli
Anno di pubblicazione: 2017 (12 settembre)
Casa editrice: Piemme
Genere: mistery, fantasy, per ragazzi dai 12 anni

Trama:

A Levermoir, una piccola isola al largo della costa irlandese, tutti si conoscono e la vita sembra scorrere uguale a se stessa da sempre. Liam abita con un padre assente, ha perso da poco la madre e sta cercando di rimettere insieme i pezzi della propria vita. Ma il misterioso suicidio del vecchio farista dà l'avvio a una serie di macabri episodi che trasformeranno profondamente l'isola. Sotto il faro a cui si è impiccato il signor Corry, Liam trova una pietra con delle strane incisioni, simile a quella che la madre aveva nascosto nella serra. Quando scopre che le due pietre, se accostate, diventano una cosa sola, condivide lo stupore con i suoi amici di sempre, Midrius e Dotty. Nel frattempo fatti tragici si susseguono senza tregua: morti sospette, incendi, sparizioni, incidenti stradali, e in ogni occasione fa la sua comparsa un frammento di quella pietra che sembra esercitare un oscuro potere sulla mente delle persone. E Liam si chiede quale sia il suo ruolo in questo disegno del destino.

Giudizio 5 su 5:

Dal voto, potete subito intuire che il libro one shot di "The stone" mi è piaciuto moltissimo.
Mi ha sorpreso molto positivamente perché ho trovato un libro estremamente appassionante.

Le pagine sono 547 diviso in tre parti. Si tratta quindi di un volume abbastanza corposo e lungo, ma vale davvero la pena leggerlo. Personalmente l'ho preso molto lentamente qualche capitolo ogni sera ed è stata una lettura davvero piacevole.
Lo stile nella scrittura è davvero scorrevole e leggero, ma allo stesso tempo attentamente studiato.

Entriamo nel vivo della recensione raccontando qualcosa in più sulla storia di questo romanzo.
La prima scena che si presenta davanti agli occhi del lettore è particolare. Si tratta infatti della morte della mamma di Liam, il protagonista principale del libro. Questa morte, o meglio la sua descrizione, ci fa capire fin dalle prime righe che non ci troviamo di fronte ad un libro per ragazzi leggero e gioioso, ma veniamo catapultati in un mondo freddo e dannatamente reale, reale come può essere la morte di una persona.
La madre di Liam muore in giardino su un paio di cesoie e non si capisce bene se per suicidio o per uno sfortunato incidente. Il ragazzino è il primo a trovare il cadavere e ne rimane profondamente scioccato.
Qualche mese dopo, sempre a Liam capita di vedere un'altra morte: quella del guardiano del faro dell'isola di Levermoir, impiccato al suo faro. Ad accomunare queste due morti una pietra, ritrovata da Liam poco distante da entrambi i cadaveri. Un pezzo di roccia molto particolare, tanto che se messo vicino ad un suo simile si fonde. Il ragazzo viene poi a conoscenza di una vecchia leggenda, secondo la quale ci sono sei pietre in un isolotto accanto a Levermoir. Sei pietre chiamate le sette sorelle, la cui funzione è quella di fare da guardiane ad una pietra più grande detta la settima pietra. Quest'ultima infatti viene considerata estremamente malvagia ed i suoi pezzi sparsi per tutta l'isola devieranno gli animi degli abitanti di Levermoir. Li corromperanno e faranno sì che brutte cose capitino alla popolazione della piccola isola: morti, incendi e risse in un'escalation di eventi sempre più fitta e sempre più grave.
Ormai lo avrete capito, il protagonista della storia è Liam, che insieme ai suoi amici Milton, Dotty e successivamente anche la bella Fionnula, si pone l'obiettivo di capire il segreto delle pietre, cercando risposta agli eventi nefasti su Levermoir e sul motivo della morte della madre.

Diciamo che non mi ero fatta un'idea ben precisa del romanzo quando ne ho letto la trama e devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso. Mi ha meravigliato come l'autore sia riuscito a far dialogare così tanti personaggi, dando un piccolo spazio a ciascuno, come se ognuno fosse l'ingranaggio di un orologio. Un orologio le cui lancette girano inesorabilmente, segnando forse l'ultima ora della piccola isola di Levermoir.
Di solito i libri con molti personaggi mi risultano indigesti, invece in "The stone" non ho avuto problemi a gestire così tante voci. Complice anche il glossario a fine libro che riporta tutti i nomi dei personaggi in ordine di apparizione e il loro ruolo sull'isola, sono riuscita a giostrarmi molto bene fra le varie voci che appaiono nel libro.
Ogni personaggio ha una sua personalità, e non parlo solo dei personaggi principali.
Liam è un ragazzo molto coraggioso, con una voglia di riscatto nei confronti di sua madre. Non vuole credere che si sia suicidata e non appena vede le pietre, ne segue la scia sperando in una redenzione.
Con il passare dei capitoli Liam affronta diversi problemi, primo fra tutti il freddo rapporto con il padre. Da quando la madre è morta, il padre di Liam sta sempre per mare o alla taverna e ha creato una sorta di muro con il figlio. In secondo luogo abbiamo la prima cotta di Liam per Fionnula, figlia del sindaco della città. Fionnula all'inizio del libro la loro sembra essere una storia destinata ad essere puramente immaginaria invece pian piano che il protagonista inizia a prendere confidenza, forse grazie anche un po' alle pietre, si espone di più. Fionnula infatti finirà per essere una presenza fissa nel gruppo di amici e ci sarà del tenero fra lei e Liam.
Non fraintendetemi, non è per niente un romanzo romantico, ma ci sono un paio di pagine dove Fionnula e Liam fanno un po' i piccioncini, per allentare un po' la tensione data da tutto il resto del libro.
Uno dei personaggi secondari che mi è piaciuto di più è stata la mamma di Milton. La donna gestisce la locanda del paese con il marito e da quando sono apparse le pietre, ha avuto qualche problema con il bucato. Le lenzuola appena pulite, vengono infangate quando sono stese ad asciugare, accendendo l'ira della donna che punta subito il dito contro una particolare donna della cittadina. Questo semplice scherzo, però, avrà delle bruttissime conseguenze: una lite con un biglietto di ingresso per l'ospedale.
In generale tutti gli abitanti dell'isola in un modo o nell'altro sono stati colpiti dalla maledizione delle pietre e consapevolmente o inconsapevolmente agitano vecchi rancori fra gli abitanti, come nel caso appena sopra citato.
Ed è anche questo lato a rendere il libro così affascinante. Non solo viviamo le avventure di Liam, ma andiamo proprio ad analizzare le dinamiche di un piccolo paese con le loro piccole e grandi invidie.
"La pietra l'ho trovata sulla spiaggia, ma è stato il diavolo a metterla sul mio cammino."
Ed è proprio con questa citazione voglio ritornare sulla sensazione principale del libro: il terrore e l'ineluttabilità degli eventi.
Nell'intervista l'autore dice di essersi ispirato a King nell'intreccio della trama. Io non ho letto nulla di King, quindi non posso fare paragoni, ma vi assicuro che l'atmosfera che trasuda dalle pagine è davvero tetra e misteriosa. Si ha la sensazione di pericolo costante e credetemi, ho avuto il terrore di ritrovarmi una di quelle pietre maledette nel letto XD.
Sempre dall'intervista, l'autore ha rivelato che la maledizione riportata nel libro prende ispirazione da una leggenda celtica, secondo la quale un dio morente stava per affogare lungo le coste di un'isola. Gli abitanti non fecero nulla per salvarlo ed il dio scagliò su di loro questa maledizione.
In "The stone" viene riportata questa leggenda che ciclicamente si abbatte sulla piccola isola di Levermoir. Andando a scavare nel passato dell'isola infatti si possono annoverare tra gli annali: epidemia di influenza, carestia, peste, crollo del tetto della chiesa durante la messa domenicale,... insomma tutta una serie di disgrazie che hanno lasciato il segno su molte generazioni.

I punti positivi del romanzo sono molti. La tensione, la crescita dei personaggi attraverso le pagine, l'avventura, il mistero. Le sensazioni che questo romanzo sono tutte positive ed è davvero una lettura che riesce a catturare l'attenzione del lettore.
I punti negativi praticamente non ci sono perchè a me è piaciuto tantissimo e non riesco a trovarne. Se vogliamo proprio trovare qualcosa direi che forse avrei preferito approfondire un po' di più i personaggi principali.
Consigliato a chi vuole vivere una tetra avventura.

Vi rimando ancora una volta all'intervista a Guido Sgardoli fatta in occasione di Pordenonelegge per la presentazione di questo libro QUI. Troverete alcune curiosità su di esso e sull'autore.

-fine recensione-

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