giugno 29, 2017

Le fiabe del dodo #17

Buon giovedì :3 Scusate se non ho pubblicato questa mattina ma ho avuto degli impegni inaspettatamente lunghi questa mattina. La fiaba riassunta che vi propongo oggi è di Perrault e so di averla già letta in un libro che avevo da bambina. Siccome è una fiaba poco conosciuta, e rileggendola ho scoperto nuove sfumature che non ricordavo, ve la propongo; si intitola Pelle d'Asino.


Pelle d'Asino

In un regno molto felice vivevano un re, una regina e la loro figlia. Erano dei sovrani giusti e la principessa era bella e virtuosa. La cosa strana era che nelle stalle tenevano un asino, una creatura speciale che ogni mattina veniva spazzolata e dalla sua pelliccia comparivano ori e gioielli.
La felicità però non può durare per sempre e la regina si ammalò gravemente e morì. Prima di morire, forse per pura vanità, fece promettere al marito di risposarsi solo con una donna più bella di lei. Il re era accecato dal dolore ma qualche tempo dopo decise di assecondare le richieste dei suoi consiglieri che volevano una nuova regina. Purtroppo nel regno, nessuna donna era bella quanto la regina e la ricerca si rivelò infruttuosa, finché il re non mise gli occhi su sua figlia ormai cresciuta. Era molto simile alla madre ma più bella e fu così che le chiese di sposarlo.
La principessa era conscia che quello che chiedeva era una cosa orrenda e decise di andare a chiedere consiglio alla sua madrina: la fata dei lillà. La fata suggerì alla principessa di sottoporre il re a delle prove per poter avere il suo consenso al matrimonio. Erano prove impossibili: un vestito del tempo, un vestito della luna, un vestito del sole e perfino la pelle di quell'asino così tanto amato, ma il re le superò tutte creando dei vestiti che ricordassero gli elementi chiesti. La fanciulla era disperata, ma ecco che la fata tornò da lei e le suggerì di sporcarsi il viso e fuggire con indosso la pelle d'asino e magicamente un baule con tutti i suoi vestiti pregiati l'avrebbe sempre seguita sottoterra, in modo che se ne avesse avuto bisogno li avrebbe facilmente trovati. 
La fanciulla fuggì senza problemi e trovò rifugio in un altro regno in una fattoria a tenere i tacchini. Quando c'erano occasioni di festa la ragazza si chiudeva nella sua casetta e indossava i principeschi vestiti solo per lei ed i tacchini.
Capitò che proprio in un giorno di festa, il principe di quel regno passò di lì e vide la principessa in tutto il suo splendore con un magnifico vestito addosso, ma non ebbe il coraggio di entrare e tornò a palazzo. 
Qui venne preso da una febbre misteriosa e preso dai deliri dell'innamoramento chiese alla madre una torta fatta dalla fanciulla che teneva i tacchini. La principessa ovviamente fece come richiesto ma per sbaglio (forse) lasciò cadere nell'impasto della torta un anellino. Una volta mangiata la torta il principe trovò l'anellino e disse sicuramente che per il diametro così piccolo, doveva per forza appartenere ad una nobile fanciulla.
Inizia così la caccia in tutto il paese a chi potesse adattarsi quell'anello così piccino. Una volta che tutte le nobildonne, le borghesi, le più povere ma non si trovava nessuna a cui andasse bene, così il principe ordinò che venne portata la guardiana dei tacchini. Tutti prendevano in giro il principe per questa sua strana richiesta, ma la ragazza venne portata al suo cospetto ricoperta della solita pelliccia d'asino. Quando fece per prendere l'anello, la ragazza rivelò un esile braccino e una delicata manina. In un attimo la ragazza ebbe al dito l'anello e rivelò sotto alla pelle uno dei suoi bellissimi vestiti. Subito il principe le corse incontro e l'abbracciò e così fecero i sovrani del regno. Quando poi seppero che la ragazza era una principessa, furono ancora più felici e subito organizzarono le nozze. 
A queste nozze venne invitato anche il padre della principessa, che nel frattempo si era risposato, e si riappacificò con la figlia. 
Il principe fu nominato successore del regno e lui e la principessa pelle d'asino vissero cent'anni felici e contenti.

Commento:

A parte la faccenda del padre che vuole sposare la figlia che è alquanto di dubbia decenza, ho voluto proporvi questa fiaba perché semplicemente rappresenta un ricordo di quando ero bambina.
Una delle cose che insegna questa fiaba è essere umili e accontentarsi. La principessa infatti pur di non sposare il padre è fuggita via dalla bambagia ed è finita ad essere una poverella che per vivere guardava i tacchini. Però il destino ha voluto ricompensare i suoi sacrifici ed è riuscita a trovare il suo principe azzurro.

Diciamo che non c'è una vera morale in questa storia, quindi prendetela per quello che è, una semplice fiaba per bambini narrata per fare sogni felici :3

Nessun commento:

Posta un commento