marzo 21, 2017

Dracula, love never dies - Natascia Luchetti

Ho acquistato questo titolo perché ho letto numerose recensioni positive su questo libro e su Amazon ha una media molto alta di voti e poi perché volevo fare la conoscenza della Delrai Edizioni attraverso il suo cavallo di punta. Premetto che non ho mai letto Dracula, nè visto il film di Coppola a cui si fa riferimento in molte delle recensioni che ho letto in quanto riporta il termine vampiro al suo significato originale: una creatura assetata di sangue. Venite con me nel tenebroso mondo di Dracula...

Titolo: Dracula - love never dies
Autrice: Natascia Luchetti
Anno di pubblicazione: 2017 (gennaio)
Editore: Edizioni Delrai
Genere: dark fantasy, horror

Trama:

Sono passati più di cento anni dalla sconfitta delle tenebre. Il ricordo sbiadito e invecchiato della donna che ha amato continua a torturare il suo animo imprigionato e inquieto. L'animale che è in Vlad preme per uscire e vendicarsi così della prigionia a cui Van Helsing e Harker lo hanno costretto, allontanandolo dall'amore. Il male è di nuovo pronto per calare su Londra e lasciare una scia infinita di sangue. Crudele e privo di morale, Dracula si aggira per la città, ma l'antica promessa di un sentimento eterno torna a fargli visita. Yrden Clarks lo guarda con ardore, lei non lo giudica, lei non ha paura... Ma è la vendetta che alimenta la smania del mostro e lo guida nella lotta tra luce e ombra. Non c'è niente che può salvare un uomo senz'anima, niente, nemmeno l'amore a cui la storia sembra averlo destinato.Dopo più di un secolo, il ritorno di Dracula, in un romanzo che non ammette pregiudizi. Se non si è disposti a capire il male, si finisce per averne paura.


Giudizio 2,5 su 5:

Per me questo libro è un nì ed ora vi spiego perché.

Partiamo innanzitutto dalla scrittura assolutamente chiara e fluente. Si percepisce chiaramente che dietro ad ogni frase c'è un lavoro certosino di ricercatezza ed è una cosa che ho apprezzato moltissimo.
Per contro c'è forse fin troppa precisione nelle descrizioni, soprattutto del passato dei personaggi. Non mi riferisco ai personaggi principali, ma a quelli secondari, quelli che appaiono per due pagine e poi spariscono dalla scena. Ad ogni singolo personaggio viene costruito un passato e questo a lungo andare risulta semplicemente troppo. Ad esempio che mi importa del passato della capo cameriera dell'albergo dove lavora Yrden se nella scena successiva viene sbranata? O del passato del ragazzo chiuso in manicomio che viene influenzato da Dracula, se poco dopo finisce la sua esistenza crivellato di colpi d'arma da fuoco? Sono tutte descrizioni superflue che rallentano la lettura e riempiono il lettore di dettagli sostanzialmente inutili al fine della storia.
Paradossalmente avrei preferito veder approfondite di più le vite dei cinque cacciatori di Dracula, Van Helsing & Co o del passato di Mina Murray.

Parlando sempre di personaggi, mi è piaciuto vedere Dracula in una veste tradizionalmente vampiresca: assetato di sangue, vendicativo (a ragion veduta) e ammaliatore. Allo stesso tempo però l'ho paragonato mentalmente a Jean-Claude della saga di Anita Blake.. anche lui ha tutte le caratteristiche di un vampiro "tradizionale" ma con una punta in più di sex appeal :3
Dracula da canto suo è un'anima tormentata, non l'ho trovato così affascinante come lo descrivono le recensioni, ma l'ho visto più come una creatura stanca di vivere senza la sua dolce metà. Il dolore provato dalla perdita di Mina Murray è ancora tangibile nella sua anima e Yrden è l'unica persona in grado di placarlo. Stavolta per preservare il suo amore, Dracula non è disposto a scendere a compromessi e farà tutto ciò che è in suo potere per tenerselo stretto.
Yrden è una giovane donna di Whitechapel, con un passato difficile. Il padre non era un uomo facile e la madre non riusciva a tenergli testa. Il fratello maggiore Peter è morto da poco e lei e il fratello minore stanno vivendo un periodo buio. Dracula appare nella sua vita un po' per caso. Lui era in cerca di vendetta nei confronti di Vincent Harker che lo aveva intrappolato, torturato e condotto degli esperimenti con il suo sangue e si trasferisce quindi a Londra. Non ho ben capito come Dracula sia arrivato a Yrden (forse dai ricordi di Peter?) ma fatto sta che a quanto pare la ragazza è la reincarnazione dello spirito di Mina Murray.
I due non appena si incontrano stabiliscono un legame, anche se si parlano per poco tempo, segno che quelle due anime sono legate a doppio filo da sempre.

I temi trattati sono molti. Quello prevalente nell'intero romanzo è la distinzione tra bene e male. Esiste veramente? Ed è sempre tutto nero o bianco?
Si potrebbe dire che vampiro dovrebbe essere sinonimo di male allo stato puro, una creatura del diavolo, ma in questo romanzo già dalle prime pagine non è così. Vincent Harker infatti si rivela molto più malvagio in questo senso dato che conduce esperimenti su degli esseri umani innocenti, così come i sadici signori Seward.
Abbiamo poi il tema dell'amore che trascende il tempo, messo un po' in secondo piano da tutta la storia della distinzione tra il bene e il male. Storia molto romantica, vissuta però in modo molto delicato e forse avrei preferito qualche nota in più in merito. Per esempio il fatto che Yrden fosse la reincarnazione di Mina, lo sappiamo con certezza solo alla fine. Dracula fa qualche confronto fra le due all'inizio, Yrden stessa ha ad un certo punto una piccola visione del passato, ma non si chiarisce mai questo fatto fino nelle ultime pagine. In questa parte romantica non ho visto la precisione e la cura usata per le descrizioni di cui vi parlavo all'inizio della recensione.
Un altro tema è la differenza tra ricchi e poveri. Tra la decadenza di Whitechapel e il lusso di Londra viviamo due facce della stessa città, e lo sa bene una delle protagoniste del libro: Mercy, una ragazza che ha rinunciato a tutto per amore.
Un accenno anche per il tema religioso, più che altro verso la fine del romanzo e sulla creazione della stirpe vampiresca. Esiste Dio? E come ha potuto permettere la creazione di una specie così malvagia? Il "salvataggio" di Mina è stato fatto davvero in nome di Dio o in nome di una caccia personale di cinque individui?

Il ritmo del racconto è un po' altalenante, parte subito in quarta e poi rallenta per poi oscillare continuamente da parte avvincente a parte calma e forse prolissa. Ho avuto la sensazione di stare sulle montagne russe, un momento prima ero attaccata alle pagine per tutta la tensione che vi percepivo, mentre l'attimo dopo facevo fatica a continuare la lettura.

Vi ho dato abbastanza spunti su questo libro e forse ho messo insieme molte informazioni, spero di non avervi confuso. Direi che le mie conclusioni su questo libro sono: un lavoro di ricerca del materiale apprezzatissimo e che si nota, temi trattati molto belli ma è un libro a tratti troppo calcato sulle descrizioni che rendono il ritmo della storia altalenante. Piaciuto, ma non troppo.

- fine recensione-

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