febbraio 16, 2017

Le fiabe del dodo #1

Chi mi segue su Instagram (pochi ma buoni) sa che la settimana scorsa ho fatto la miglior combo possibile con i Mammut della Newton Compton (2 volumi a € 9,90) ovvero Tutte le fiabe dei fratelli Grimm e Tutte le fiabe di Andersen. Con la nuova rubrica intitolata "Le fiabe del dodo" voglio proporvi un appuntamento settimanale con una delle fiabe tratte da questi libri. Ovviamente farò dei riassunti di queste fiabe e poi vi dirò cosa ne penso.


La prima fiaba protagonista di questo appuntamento si intitola "Il gatto fa società col topo" dei  fratelli Grimm.

C'erano una volta un gatto ed un topo che fecero amicizia. I due decisero di vivere insieme e per affrontare la rigidità dell'inverno, comprarono un pentolino di strutto. Nascosero poi il pentolino in una chiesa per evitare che venisse mangiato da altri o prima del tempo.
Un giorno però al gatto venne un'incredibile voglia di strutto e con la scusa di dover tenere un gattino a battesimo uscì di casa, andò alla chiesa e si pappò il primo strato di strutto. Quando tornò a casa il topo gli chiese com'era andata la cerimonia e il gatto mentì spudoratamente dicendo che avevano battezzato un bel gattino di nome Vialapelle.
Nonostante il nome molto strano, il topo non nutrì sospetti e la loro vita continuò normalmente finchè al gatto non ritornò la voglia di strutto.
Anche stavolta il gatto sostenne di dover tenere a battesimo un gattino e come la prima volta corse in chiesa e si mangiò ben metà del pentolino di strutto. Quando tornò a casa il nome di questo nuovo battesimato fu Vialametà. La cosa si ripetè per un'altra volta e, anche se il topo iniziava a nutrire qualche sospetto, il gatto andò lo stesso in chiesa, si mangiò ciò che rimaneva dello strutto e tornò a casa con l'ultimo nome fasullo del gattino che avrebbe tenuto a battesimo: Viatutto.
Dopo quell'episodio il gatto non tornò più in chiesa. Quando l'inverno fu finalmente arrivato e i due animali ebbero bisogno del pentolino, si diressero in chiesa e quello che trovarono fu il pentolino vuoto.
A questo punto il topo cominciò a raccogliere i pezzi di quel che era successo; il gatto lo aveva raggirato e ora non avevano più nulla da mangiare. Ma il gatto in un balzo fu sul topo e se lo mangiò.

"Ecco, così va il mondo" è l'ultima frase di questa fiaba. Una fiaba molto triste in quanto il gatto è il cattivo della situazione ma riesce ad averla vinta. Egli ha approfittato del topo che governava la casa insieme a lui, si è pappato tutto lo strutto e per giunta ha pure mangiato quel povero topo.
All'inizio della storia si dice che il gatto e il topo fecero amicizia, ma questo non è assolutamente vero. Il gatto ha solamente sfruttato il topo fino all'ultimo e questa non è amicizia. Purtroppo è vero che così va il mondo, troppe volte ci sono "amici" che si sfruttano l'un l'altro senza preoccuparsi minimamente.
Ok, forse il topino è un po' credulone e un'altra morale potrebbe essere quella del classico: fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Ma tra il topo ingenuo e il gatto egoista parteggerò sempre e comunque per il povero topo.

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