ottobre 11, 2016

Resti mortali - Laurell K. Hamilton

Buon martedì a tutti^^ Scusate la mia latitanza dal blog ma sono delle settimane un po' piene tra giochi, fiere cosplay, un imminente matrimonio a cui dovrò fare il dj set.. insomma sono un bel po' impegnata tanto che dopo aver finito il libro Resti Mortali non ho iniziato nessun altro libro.. eresia allo stato puro XD Probabilmente leggerò un altro libro della Ahern per stare leggera e qualcos'altro sul fantasy. Bando alle ciance, dopo il quasi disastroso Nodo di sangue ecco la mia recensione di Resti mortali.

Titolo: Resti mortali
Titolo originale: The Laughing Corpse
Saga: Serie di Anita Blake #2 (Anita Blake, Vampire Hunter #2)
Autrice: Laurell K. Hamilton 
Anno di pubblicazione: 2006 
Casa editrice: Casa Editrice Nord (TEA)
Genere: Dark, Urban Fantasy, Horror

Trama:

Anita Blake è una Risvegliante, ovvero fa risorgere dalla tomba i morti per far risolvere ai vivi qualche faccenda terrena rimasta incompiuta dal defunto, il tutto semplicemente ai poteri della giovane e ad un piccolo sacrificio come un pollo o una capra.
Il ricchissimo Mr Gaynor vorrebbe assumere Anita proprio per risvegliare un morto vecchio addirittura di 300 anni ma lei rifiuta. Per poter far ritornare un cadavere così tanto vecchio non basta un sacrificio animale, serve una vita umana e Anita si rifiuta di farlo.
Purtroppo per lei Mr Gaynor ha deciso che vuole solo lei per compiere questo rito e userà tutto il suo potere per farla capitolare.
Contemporaneamente Anita, che lavora anche come consulente della polizia, viene chiamata ad aiutare nelle indagini della Spook Squad. Il caso questa volta riguarda degli omicidi di una terribile violenza e la Risvegliante è sicura si tratti di uno zombie omicida. Anita si vede costretta a fronteggiare la massima autorità in campo vudù, Dominga Salvador.

Giudizio 2,5 su 5:

Beh, rispetto al voto che ho dato la scorsa volta è migliorato di mezza tazza, quindi forse la prossima volta andrà ancora meglio XD
Prima di avventurarvi nella lettura di questa recensione vi consiglio di andare a leggere le cose che ho scritto sul primo libro di questa saga Nodo di Sangue, perchè farò molti confronti fra i due capitoli.
La mia votazione del primo libro è stato di due tazze su cinque perchè ho trovato molti elementi che non mi hanno convinta ed ho poi letto questo secondo capitolo più che altro perchè mi è stato consigliato, non solo da Eika che aveva commentato il post, di proseguire nella lettura. Il primo libro in sostanza avrebbe gettato le basi per una saga memorabile che avrei sicuramente apprezzato... Ecco non è andata proprio come mi aspettavo.

Innanzitutto se dovessi scegliere un aggettivo per condensare l'intero libro direi sicuramente splatter. Quello che mi rimarrà impresso a fuoco nella memoria sono state le molte scene di macabra descrizione dei cadaveri. Il livello di disgusto che ho provato nel leggere certe scene è stato maggiore rispetto a qualsiasi altra lettura di thriller che io abbia mai letto (e ne ho letti un bel po' nel mio periodo adolescenziale). Posso dire decisamente che questo libro ha una buona componente horror e va letto possibilmente lontano dai pasti o vi passerà la fame.
Se nel primo libro avevo una leggera sensazione di macabro, questo libro l'ha aumentata.

Per quanto riguarda i personaggi, ovviamente Anita Blake è la protagonista indiscussa mentre tutti gli altri sono personaggi secondari, di contorno. Come per il primo libro, però, ho trovato che alcuni personaggi vengono introdotti, fanno parte di un paio di capitoli e poi non appaiono più per tutto il resto della storia (per esempio Manny e Irving).
L'esempio di Manny è quello che mi ha sconvolto di più. L'uomo accompagna Anita da Dominga e qui si scopre che il passato del collega risvegliante non è così candido come lei credeva. Tutto molto bello ma dopo questa scoperta Manny scompare per tutto il resto del libro. Perchè? mi sono chiesta... Manny è la persona che conosce meglio la vecchia sacerdotessa vudù, quindi a che pro escluderlo da tutto il resto della storia? A cosa è servito scoprire una parte del suo passato? Si è trattato solo di un metodo per far incutere ancora più terrore nei confronti di Dominga?
Ritrovo quindi parzialmente la problematica del primo libro: ovvero personaggi che vengono introdotti e poi si rivelano inutili al fine della storia.

Ma veniamo ai personaggi più importati:

Anita: come personaggio principale mi è piaciuta moltissimo. Forte e decisa all'apparenza, ma molto fragile internamente. In questo secondo capitolo riusciamo ad entrare meglio nella testa della Risvegliante che ci porta nel suo mondo fatto di orrori e peluche di pinguini.
La scena che mi è piaciuta di più è stata quando una coppia di zombie entra in casa con l'intento di uccidere Anita e nel combattimento, la sua collezione di peluche viene sporcata di sangue e resti di zombie. La fragilità della sua anima traspare tutta quando cerca dopo la lotta di lavare da sola un paio di quegli animali di stoffa.
Un personaggio comunque forte e sempre con un piano d'azione per potersi levare dai guai, insomma una donna dalle mille risorse ma anche dalle mille debolezze che non fa trasparire a nessuno.

Dolph: il detective della omicidi che richiede i servizi di collaborazione di Anita. Ho trovato molto singolare come Dolph e tutta la Spook Squad viene trattata in questo libro. Se prima mi sono lamentata del fatto che ci siano dei personaggi che vengono descritti e poi spariscono qui ho il problema inverso. La Spook Squad è presente in varie parti del libro, tutti gli omicidi, una visita a Dominga, alla fine.. insomma la loro presenza è forte in questo libro eppure non vengono descritti così approfonditamente come Irving per esempio. Diciamo che avrei voluto sapere qualcosa in più su Dolph ecco.

Jean-Claude: il grande vampiro seduttore, nuovo master della città e spasimante di Anita, fa finalmente il suo ingresso. Come per l'altro libro, purtroppo, non ci sono state scene di romanticismo o qualcosa di lontanamente simile, però si sta ben delineando il personaggio di Jean-Claude. Vuole Anita a tutti i costi e anche se per questo episodio della serie si è accontentato del suo ruolo marginale di spalla, ha messo ben in chiaro che prima o poi vedrà la Risvegliante capitolare e cedere alla sua volontà. Mi è piaciuto molto e spero che nei libri successivi la sua figura venga fatta risaltare ancora di più.

Dominga Salvador e Harold Gaynor: ovvero i cattivi della situazione. Mi sono piaciuti in quanto ognuno ha delle ragioni per voler Anita per sè e quando lei rifiuta, ognuno di loro prende provvedimenti diversi per convincerla.. ovviamente essendo dei veri cattivi non useranno le maniere gentili. Dei due ho preferito Gaynor perché è stato descritto indirettamente attraverso le sue azioni come un uomo che è diventato pazzo a causa della sua ossessione per il denaro. Proprio questo tarlo che gli consuma la ragione è il motivo per cui vuole resuscitare un suo antenato vecchissimo a costo di pagare con una vita umana. Dei cattivi con la C maiuscola, come lo era Nikolaos nel primo libro.


Il punto che non mi ha convinto neanche questa volta è stato la trama. Il racconto in sé è carino, scritto bene e ben strutturato, con una buona ambientazione (mi sono piaciuti i riferimenti alla politica sui casi di vampiri e dei diritti degli zombie), mette ansia, azione ed interrogatori nel posto giusto tranne per come Anita risolve il caso.
Come per la scorsa volta, non c'è un'indagine approfondita come nei gialli in cui ad un certo punto il detective protagonista mette insieme tutti gli indizi ed inizia ad avere il quadro della situazione.
Semplicemente ad un certo punto Anita decide di sapere chi è il colpevole che si nasconde dietro agli omicidi dello zombie omicida e si concentra su come fermarlo prima che uccida qualcun altro e contemporaneamente cerca di liberarsi definitivamente dei due cattivi di turno.
Proprio non mi è andato giù il fatto che Anita ha deciso quasi subito il colpevole più che altro sulla base di ciò che ha visto e sentito a casa di uno dei sospettati, senza una minima prova o indizio concreto. Non lo so, mi è mancata quella sensazione di tensione fino all'ultimo sull'identità del colpevole tipica dei thriller.

In sostanza un libro che mi è piaciuto più del primo per il buon ritmo del racconto, per la maggiore azione, ma che purtroppo non mi ha convinta per i personaggi-meteora e per come Anita ha arbitrariamente deciso il colpevole quasi immediatamente eliminando un bel po' di suspance al lettore.
Il prossimo titolo di questa serie era quello che mi ispirava di più: il circo dei dannati. Magari fra qualche mese lo chiederò in prestito ad una biblioteca e mi ritroverò ad apprezzare meglio il mondo di Anita Blake, ma fino a quel momento il mio giudizio rimane un grande Nì. Carino ma non mi ha entusiasmato a causa di quelli che io reputo dei difetti nel romanzo.

-fine recensione-


Libri letti della saga:
- Nodo di sangue
- Resti mortali

Nessun commento:

Posta un commento