settembre 15, 2016

Pordenonelegge 2016 - Giorno 2

A dispetto delle previsioni questa mattinata era iniziata sotto il favore di un tiepido sole, e proprio in questo meteo clemente mi sono diretta verso la biblioteca per i miei due incontri della mattinata.

Il primo incontro della mattinata era intitolato "La biblioteca dei libri viventi" dove un nutrito gruppo di ragazzi delle scuole superiori si sono prestati a dare voce ad alcuni libri.
Ora spiego meglio in cosa consisteva questo incontro. Non appena entrati in biblioteca, sono state spiegate le regole dell'ascolto. 

La foto qui a lato mostra le due pareti sulle quali erano affisse varie caselle con i titoli di libri, ognuna contenente una striscia/segnalibro gigante. La striscia serviva a determinare se un libro era disponibile o meno, in quanto nel momento in cui un libro veniva scelto, la striscia veniva consegnata nelle mani del lettore.
La striscia riportava il nome del libro, il nome del ragazzo o dei ragazzi che raccontavano il libro e un numero progressivo per poterlo identificare. Il lettore doveva quindi salire al secondo piano della biblioteca e trovare il numero corrispondente. Una volta finito l'incontro con il libro vivente, il visitatore doveva riportare il segnalibro al piano inferiore e sceglierne eventualmente un altro e così via fino allo scadere dell'ora concessa.

Ad aspettarmi tra gli scaffali della biblioteca ho trovato molti appassionati lettori, alcuni timidi e alcuni più loquaci, ma tutti con una grande voglia di raccontare il proprio libro.

La mia prima tappa è stata una mia vecchia conoscenza: Assassins Creed di Oliver Bowden.
Mi sono dimenticata di scrivere il nome del ragazzo addetto a questo libro, ma è stato interessante scoprire che c'è qualcuno a cui questo libro è piaciuto. Personalmente avendo sia giocato che letto il libro, ho preferito di gran lunga il gioco, mentre il ragazzo che doveva presentare il libro aveva sia una copia del libro che una copia del gioco e mi ha detto di aver apprezzato entrambi. 

La seconda tappa è stato un libro che ho riconosciuto istintivamente come fantasy dal titolo: Ossidea, la città del cielo di Tim Bruno.
Gabriele mi ha fatto scoprire questo fantasy di cui non avevo mai sentito parlare. Si tratta del primo capitolo di una saga che lui ha letto quando aveva 10 anni e poi riletto più tardi.
Non posso dilungarmi molto, sennò il post viene lungo due metri, ma vi basta sapere che c'è un ragazzo che trova una lettera che gli cambia la vita e che appariranno molte magiche creature... Scoprite la trama QUI.

La mia terza tappa è stata una doppietta con Mattia e Lorenzo che hanno interpretato il X° canto della Divina Commedia (Farinata degli Uberti nelle tombe infuocate per intenderci). 
Si è trattata di una cosa molto suggestiva dato che hanno cercato di creare in mezzo agli scaffali della biblioteca una barriera. Questa è servita a creare uno spazio per simulare proprio le tombe infuocate. I due ragazzi hanno quindi sia letto ed interpretato una parte del decimo canto come se fossimo stati a teatro. Avevano anche una maglietta con un disegno di quel girone dell'inferno.

La mia quarta tappa è stata una classica lettura scolastica: Il fu Mattia Pascal interpretato da Kiara.
A differenza dei suoi compagni danteschi, Kiara mi ha stupito scegliendo di prendere un brano dal libro e partendo da quello ha costruito la trama del Mattia Pascal. La ragazza però non si è limitata solo a dare la trama, ma in pochi minuti è riuscita anche a darmi la sua visione del romanzo e del perchè ci sia così affezionata. Oltre ad Ossidea, è stato l'incontro che mi è piaciuto di più.

La mia ultima tappa è stata molto frettolosa in quanto ero molto vicina allo scadere dell'ora ed ho preso un titolo che mi sembrava un giallo: Il mistero del London Eye. 
Mi sembrava il titolo di un giallo, in realtà si tratta di un libro molto più complesso che parla di un adolescente che scompare misteriosamente mentre sta facendo un giro sul London Eye. Molto particolare dato che la voce narrante è Tom, un ragazzino affetto da sindrome di Asperger. Per approfondire date un'occhiata QUI.

Tutti i ragazzi mi hanno detto di aver già partecipato ad un progetto simile e che quest'anno hanno accettato volentieri di riportare questa esperienza a Pordenonelegge. Inoltre, seppur vincolati da alcune scelte sui libri da presentare, si sono trovati bene ad interpretare ognuno in maniera personale un capitolo dell'opera scelta e si è sentito che facevano qualcosa che li stava anche divertendo.
Un'avventura molto bella che sono contentissima di aver fatto :3

Sempre graziata dal sole mattutino, ho potuto assistere all'incontro con Davide Morosinotto e il suo libro "Il rinomato catalogo Walker & Dawn". Incontro dedicato alle scuole medie ma che mi ha davvero sorpresa ed affascinata a tal punto che ho comprato una copia del libro e me la sono fatta autografare. Dato il mio dispendio monetario, ho deciso di non approfondire questo incontro per il momento; tutte le cose interessanti uscite da questa ora di presentazione, verranno riassunte in un post a parte che uscirà nei prossimi giorni ^^.

Foto dell'incontro con Davide Morosinotto

Il pomeriggio purtroppo non si era messo molto bene dal punto di vista metereologico. Aveva cominciato a piovere, ma per fortuna non è durato molto. Giusto il tempo di rinfrescare l'aria afosa di ieri.

Il primo incontro del pomeriggio è stato "Tutti i colori del giallo" dove sono stati messi a confronto due stili di romanzi a tema indagini.
Pierluigi Porazzi ha approfondito il giallo noir, tanto che il protagonista dei suoi romanzi si chiama Alex Nero. Porazzi ha iniziato scrivendo storie brevi per poi passare a romanzi più corposi. "L'ombra del Falco" è il primo libro della saga che ha come protagonista un ex-agente della polizia che viene richiamato in servizio per indagare su un serial killer che sconvolge la vita di un semplice paesino friulano.
L'autore asserisce di non essersi ispirato a fatti di cronaca nera per scrivere i suoi romanzi,  ma che "semplicemente" ha svolto una minuziosa opera di studio sulla mente criminale e analizzare anche i più minuscoli dettagli.


La coppia formata invece da Costanza Durante e Giovanni Di Giamberardino ha presentato quello che si presenta un giallo molto divertente già dal titolo: "Giallo banana"
Vittorio è un conte che si annoia e sta sempre con le mani in mano. Imbucato ad una festa dove non era stato invitato, trova il cadavere della padrona di casa impiccato al balcone e solo lui sembra essere convinto che si tratti di omicidio.
Inizierà quindi ad indagare anche se non lo fa di professione. Gli autori lo comparano quasi a Miss Marple o alla Signora in Giallo. In questo libro lo spirito estroso e frizzante di Costanza e quello estremamente malinconico di Giovanni si sono inaspettatamente fusi perfettamente per creare un giallo che sembra essere molto divertente.
I due autori sono amici da qualche anno ed escono entrambi da una scuola di sceneggiatura e come tali, preferiscono prima stendere un piano per ben definire tutti i passaggi, con la libertà poi di cambiarli, e procedendo poi allo poi allo sviluppo definitivo.Differente il metodo di Porazzi che scrive inizio e fine per poi sviluppare gli eventi centrali.
Piccola particolarità di "Giallo banana": il protagonista è omosessuale :3

Due diversi modi di interpretare il giallo, ugualmente validi. Personalmente mi butterei a capofitto su Giallo banana perchè non ho mai letto un giallo "leggero" e penso potrebbe piacermi, ma al tempo stesso se volessi viaggiare attraverso un giallo più classico anche l'Ombra del falco sembra promettere bene!

Una volta uscita da "Tutti i colori del giallo" sono stata davvero stupita dalla chiarezza del cielo. Contro tutti i pronostici metereologici, su Pordenone finalmente c'era la speranza di passare una serata serena. Devo dire che siamo stati particolarmente graziati sotto questo punto di vista.
Dopo essermi messa d'accordo per cenare con la mia zietta, anche lei in giro a Pordenonelegge, mi sono diretta verso il maxistand a Piazza della Motta dove Irvine Welsh avrebbe presentato il suo ultimo romanzo "L'artista del coltello". Purtroppo l'autore è arrivato con un discreto ritardo dato dal prolungamento delle interviste della stampa, quindi alla fine ho assistito solo a una decina di minuti della sua presentazione. Putroppo avevo un appuntamento da rispettare e sono dovuta uscire dal tendone dopo poco l'arrivo di Welsh. Almeno posso dire di averlo visto e di avergli fatto una foto XD

Fatto ciò sono andata a cena e io e mia zia eravamo poi pronte ai blocchi di partenza alle 21.00 per l'incontro serale con Paolo Crepet per la presentazione di "Baciami senza rete".
Il titolo parla da sè. In questa serata il tema trattato è stato come le nuove tecnologie stanno regnando su di noi e sulle generazioni di più piccoli.
Il libro è nato a causa di un incidente in quanto il signor Crepet ha detto che stava pensando di scrivere un libro sull'amore in quel periodo e gli è capitato di fare una scala e al tempo stesso stava armeggiando con lo smartphone per prenotare un volo. La disattenzione era dietro l'angolo ed è bastato un passo falso per avere una gamba rotta. Da qui la volontà di scrivere un libro sull'influenza tecnologica sulle nostre vite. Dallo smartphone, a Whatsapp, a Facebook, ai modernissimi visori 3d, lo psichiatra riporta episodi di comunicazione e di educazione sbagliati.
Attraverso aneddoti anche divertenti ma che fanno pensare in profondità a come la nostra società stia diventando sempre più perfetta. Perfetta ma sterile, senza personalità.
Ha citato un esempio di esagerazione tecnologica descrivendo una famiglia di Milano che era andata fuori a cena per festeggiare un compleanno. A questa festa c'era anche un bambino molto piccolo che neanche camminava e che ogni tanto faceva i capricci. I genitori per farlo stare buono gli hanno messo davanti il tablet. Un bambino che neanche cammina e magari vorrebbe iniziare ad esplorare il mondo attorno a sè alla sua maniera, viene limitato dai genitori e "rimbambito" davanti ad uno schermo.
L'incontro mi è piaciuto moltissimo e non mi sono annoiata neanche un secondo.

Sono tornata a casa stanca ma contenta della giornata, Welsh a parte. A domani per la continuazione della mia esperienza con Pordenonelegge.

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