agosto 10, 2016

Half wild - Sally Green

Ho preso questo libro in prestito in biblioteca per dare una seconda chance alla saga di Half Bad. Half Wild è il secondo volume di questa trilogia e per capire la recensione seguente, dovrete aver letto la mia opinione su Half Bad QUI.
Il primo libro non mi aveva entusiasmato sotto molti aspetti, infatti ho assegnato solo 2 tazzine su 5, però c'erano alcuni elementi che mi avevano colpito e che potevano essere interessanti se sviluppati nel modo corretto. Il secondo libro avrà mantenuto il suo standard o avrà fatto un salto di qualità? 

Titolo: Half Wild
Titolo originale: Half Wild 
Serie: The Half Bad Trilogy #2 
Autrice: Sally Green 
Anno di pubblicazione: 2015 
Casa editrice: Rizzoli 
Genere: distopico, fantasy per ragazzi

Trama:

Nathan è stato abbandonato da tutti. Mercury, dopo aver indotto un sonno simile alla morte ad Annalise, è sparita mentre Gabriel ha fatto in modo di attirare i cacciatori lontano da Nathan, ma non ha più fatto ritorno.
Come se non bastasse uno dei tre doni che gli ha fatto Marcus durante la cerimonia gli sta dando parecchi problemi. Nathan ha ottenuto il potere di trasformarsi in un animale, un animale molto grosso con zanne ed artigli di cui non ha nessun controllo. 
L'incontro con un mezzosangue di nome Nesbitt, sarà la sua fortuna. Lo porta da un Incanto Nero di nome Van che gli ridà il suo migliore amico Gabriel e si propone di aiutarlo nel recupero di Annalise. Il prezzo? Far parte della nuova Alleanza tra incanti bianchi, neri e mezzosangue per spodestare Soul, un pericolo per tutti gli esseri magici.


Giudizio 2,5 su 5:

Non è migliorato molto, ed è ancora un punto interrogativo per me. Non mi è piaciuto ma non mi è neanche dispiaciuto, è proprio una via di mezzo. La scrittura è scorrevole come nel primo libro e fortunatamente non ci sono più i cambi dalla prima alla terza persona che avevo tanto detestato. Quindi almeno su questo punto abbiamo un miglioramento.

La storia subisce un rallentamento rispetto al primo capitolo, ma questo non è un fatto negativo, anzi. Vengono descritte meno "azioni" e si approfondiscono un po' di più. 
Come ho già descritto nella trama, Nathan si trova in balìa di sè stesso. Tutti sono scomparsi e lui sta vagando nei boschi vicino alla casa di Mercury che ora è diventata territorio dei Cacciatori.
Si era dato appuntamento con Gabriel in una grotta in caso le cose fossero andate male, come poi sono effettivamente andate. Continua ad aspettare ma nulla e non riesce a controllare il suo potere; quando diventa un animale non ha più il controllo sul suo corpo e uccide guidato dal solo istinto.
Nesbitt lo trova alla caverna e gli comunica che Gabriel è vivo e si trova da Van che lo ha curato. 
Nathan finalmente ritrova la speranza. Van è un Incanto potente ed è disposta ad aiutare Nathan in cambio della sua entrata nella sua Alleanza contro Soul. Quest'ultimo è stato il torturatore di Nathan e ora grazie alla sua posizione di potere sta sottomettendo anche gli Incanti Bianchi, oltre a dare la caccia spietata agli Incanti Neri.
Annalise viene liberata dopo varie vicissitudini ma ora a Nathan spetta un compito molto arduo: convincere suo padre Marcus a far parte della causa di Van, la quale include anche una vecchia conoscenza molto simpatica (Ellen) e una un po' meno (Celia).

Nathan si trova a riflettere su molte cose importanti, come la guerra contro il governo bianco, il rapporto con suo padre, il rapporto di amicizia con Gabriel... ma l'argomento che più interessa Nathan è Annalise. Sempre e solo Annalise. Con tanti elementi che potevano essere il fulcro del racconto, è la giovane Incanto Bianco che rapisce quasi tutti i pensieri di Nathan senza alcun motivo. Questo sì che mi ha infastidito parecchio. 
Il personaggio di Nathan non si è ancora del tutto sviluppato ed è ben lontano dall'accettare sè stesso. Nathan è mezzo incanto bianco e mezzo nero ed essendo stato rifiutato dalla società bianca in modo molto brusco, anche lui vuole rifiutare quella stessa società. Proprio in questi sentimenti risiede il fatto che lui non vuole più appartenere a nessuna fazione e non ha interesse nel combattere una guerra per Van. Il guaio è che con questo atteggiamento, Nathan in realtà è come se stesse rifiutando tutto sè stesso. Può sembrare strano ma la frase del film di animazione Balto mi pare molto adatta ad essere modificata per il personaggio di Nathan: non è bianco, non è nero. Sa soltanto quello che non è.
Mi piace la parte introspettiva del ragazzo in via di sviluppo e avrei preferito che non ci fosse il tema ricorrente di Annalise.

Annalise: il grossissimo problema di questo libro. Diciamo che è un personaggio molto scialbo e non trovo davvero motivo per cui Nathan è così ossessionato da lei. Probabilmente dato che Annalise è sempre riuscita a far emergere il lato più bianco di Nathan, egli vi si sta aggrappando per non cedere al suo lato oscuro ed animalesco. In ogni caso non è che la ragazza sia molto attiva e stia facendo davvero qualcosa per Nathan.
Nelle pagine centrali del libro viviamo attraverso le parole del protagonista, la loro storia d'amore ma la mia impressione è stata quella di un amore a senso unico. Dalle pagine non traspare l'amore e la dedizione che Annalise dovrebbe provare per Nathan e risulta un personaggio senza personalità e senza scopo ai fini della storia.
Facciamoci queste domande:
Annalise ha dei poteri straordinari? No.
Riesce a comprendere Nathan? No.
Traspare amore dalle sue azioni? No.
Si tratta di un personaggio dal carattere incisivo o dolce o una caratteristica che la renda particolarmente attraente agli occhi del lettore? No.
Annalise è utile ai fini della trama? Dalle ultime pagine forse sì, ma avrei preferito di gran lunga evitare altri capitoli su di lei nel libro conclusivo.
Un personaggio che dovrebbe essere principale ma che non ha nessuna personalità eppure occupa molto la mente di Nathan e di conseguenza anche le pagine del libro. Decisamente il punto debole dell'intera opera.

Gabriel invece è veramente la persona che ha dimostrato il suo amore per Nathan. Finalmente sappiamo qualcosa in più del suo passato e sta entrando in sintonia totale con il protagonista. Questa è la vera storia d'amore messa da parte in favore di Annalise. Gabriel accetta tutto Nathan, la parte bianca e la parte nera ed è disposto a tutto pur di vederlo felice, anche se questo comporta il salvataggio della ragazza che lui tanto disprezza. Un personaggio che finalmente si fa vedere e che mi è piaciuto molto.

Per quanto riguarda gli altri personaggi, sono contenta che l'autrice abbia deciso di  reintrodurre delle vecchie conoscenze, Ellen e Celia, e che abbia introdotto anche personaggi importanti come Van, Nesbitt e Marcus soprattutto.
Nel primo libro mi sono lamentata del fatto che non appena veniva introdotto un nuovo personaggio, veniva in poco tempo abbandonato senza ulteriori approfondimenti. In questo secondo libro, non ci sono molti nuovi incontri e il lettore ha quindi il tempo di abituarsi a pochi personaggi ma che tengono compagnia dall'inizio alla fine del libro. Non conosciamo il loro passato o il loro modo di pensare, ma riusciamo a cogliere parte della loro personalità dalle azioni che compiono. Non vengono trattati in modo eccelso, ma è decisamente un miglioramento rispetto al libro precedente.

In conclusione: migliore del primo libro con dei buoni argomenti (rapporto padre figlio - dicotomia tra bene e male) eclissati dalla presenza di una cotta adolescenziale che non mi è piaciuta. Lo sviluppo dei personaggi è migliorato così come il fattore meno azioni ma più approfondite e precise.
Continuo a vedere del potenziale in questa saga, ma non riesco ancora a vederlo sviluppato ottimamente. Probabilmente leggerò il terzo libro se una delle biblioteche a cui mi affido lo comprerà. Fino ad allora rimane sempre un nì: due tazze e mezzo.

- fine recensione-

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