febbraio 16, 2016

Il canto del ribelle - Joanne Harris

Buongiorno a tutti ^^ Avete notato che ho finalmente aggiunto i pulsantini per contattarmi su Google+, Twitter e Goodreads? :3 Non ho ancora creato la pagina FB per il mio blog e sono sinceramente combattuta se crearla o meno... In ogni caso piano piano sto personalizzando sempre di più il mio piccolo angolino per renderlo confortevole a tutti gli ospiti :3, ma ora bando alle ciance e via con la recensione.

Come un po' tutti i lettori credo di conoscere questa autrice per il suo famosissimo romanzo d'esordio, ovvero Chocolat, e non mi sarei mai immaginata che questa autrice di romanzi rosa, cambiasse genere e dirottasse verso il fantasy mitologico. Prequel della serie Runemarks, ecco a voi la recensione de "Il canto del ribelle - La vera storia di Loki".

Titolo: Il canto del ribelle - La vera storia di Loki
Titolo originale: The gospel of Loki
Autrice: Joanne Harris
Pubblicazione: 2015
Editore: Garzanti
Genere: fantasy, fiabe mitologiche

Trama (grazie Amazon):

Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l’accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata che s’innalza nel cielo in fondo al Ponte dell’Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dèi, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni.
Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello è il regno della perfezione, dell’ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinità più importanti, per lui, è impossibile: non solo gli viene impedito, è la sua stessa natura ribelle a impedirglielo.
Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. È lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in salvo Thor e compagni. Ma gli dèi sono capricciosi, volubili e di certo non più leali di Loki. Adesso è giunta per lui l’ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano.



Joanne Harris ci porta nelle atmosfere piene di fascino della mitologia nordica: le divinità buone e cattive, i popoli in lotta tra loro, le forze oscure, le città fantastiche e le battaglie sanguinose. Protagonista assoluto è Loki, il dio temuto ed esiliato da tutti che cerca il suo riscatto: è lui a raccontarci la sua versione dei fatti, secondo una prospettiva diversa da quella che abbiamo conosciuto sin qui. Preparatevi a scoprire Odino, Thor e le altre divinità norrene come non li avete mai conosciuti.

Giudizio 3/5:

Prima di cominciare ricordiamoci che la storia viene scritta dai vincitori, ed Odino era il vincitore nei miti norreni. E se la storia fosse diversa da come Odino il vincitore l'ha sempre descritta?

La trama è semplice: abbiamo le storie dei miti norreni narrate da Loki, il burlone, padre delle bugie, fuoco, stella del cane etc...
Loki in primo luogo afferma che Odino (il Vecchio) ha sempre raccontato la sua versione della storia per quanto riguarda la creazione dei Nove Mondi e su tutti i miti a seguire ed ora tocca a Loki dare la sua.
"Altri hanno già avuto l'occasione di raccontare la loro versione dei fatti. Questa è la mia. (...) Non prendetelo come oro colato, ma è vero tanto quanto la Versione Ufficiale e, oserei dire, più divertente. Sin qui la storia, così com'è, mi ha assegnato un ruolo assai poco lusinghiero. Adesso tocca a me entrare in scena."
Sotto questo punto di vista mi inchino alla bravura dell'autrice, che è riuscita a farci entrare nella mente dell'ultima ruota del carro di Asgard. Dato che è Loki in prima persona a raccontare, capiamo finalmente come ragiona e come, dal suo punto di vista, sia stato sempre persona poco gradita ad Asgard e quindi le sue macchinazioni e i suoi piani di vendetta verso Odino e gli altri dei hanno un senso e sono in qualche modo giustificati.

Per contro abbiamo un lunghissimo racconto narrativo di Loki, che parlando da narratore onnisciente in prima persona, racconta cos'è accaduto dall'origine dei mondi fino al Ragnaròk, ovvero la distruzione Asgard.
Il libro è molto interessante perchè viene considerato il punto di vista della pecora nera, il cattivo nel gruppo degli dei, ma allo stesso tempo risulta un po' pesante come lettura.
Immaginatevi un racconto fatto solo di parti narrative, senza tanti dialoghi, ecco è appunto questo "Il canto del ribelle". Una lunga ed interminabile sequenza di eventi raccontata come se fosse una lunghissima favola, a volte divertente, a volte spaventosa, ma pur sempre un unico blocco di narrazione. Mi sono mancate le parti di dialogo che spezzassero il racconto e lo rendessero più leggero.
Diciamo che consiglio a tutti quelli che vogliono cimentarsi in questa lettura di prenderlo a piccole dosi, altrimenti risulterà noioso e pesante.

Altro punto a sfavore del libro è che vi sono molti episodi di Asgard a cui si fa accenno, ma vengono liquidati in poche righe con una frase: ma di questo vi racconterò un'altra volta (cosa che poi non avviene mai in pratica). Capisco che debba esserci una selezione dei miti norreni da trattare, ma avrei preferito che l'autrice ignorasse questi episodi proprio del tutto, piuttosto che accennarli in una riga e citare la frase sopra riportata per poi dimenticarli del tutto.
Questa scelta di dare questi mezzi spunti e non riportarli successivamente all'attenzione del lettore è stata a mio parere molto infelice, contando che non stiamo parlando di un primo libro di una saga, ma di un prequel pensato per essere una storia indipendente e "conclusa" per quanto possibile.

Dato che sono entrata in argomento prequel voglio specificare: il libro può essere letto tranquillamente senza bisogno di leggere la duologia a cui è legato.
Detto ciò vorrei sottolineare una grave mancanza, non so se della casa editrice o dell'autrice stessa che il fatto che questo libro è in effetti un prequel non è menzionato da nessuna parte. Non nella quarta di copertina, non nella prefazione, da nessuna parte.
Ho scoperto per caso questo fatto navigando su Amazon. Nella quarta di copertina vengono citate le varie opere dell'autrice (e anche i libri della serie Runemarks di cui questo libro è il prequel) in ordine di pubblicazione, ma "Le parole segrete" e "Le parole di luce" non vengono in alcun modo collegate a questo libro né addirittura fra di loro... Ora ditemi, io che ho preso in prestito il libro dalla biblioteca, come potevo sapere questa cosa? Non la potevo sapere... Grave grave, gravissimo errore.

I personaggi del libro non sono molto approfonditi. Solo Loki che è la voce narrante viene capito nel profondo, dato che entriamo proprio nella sua mentalità. Date queste premesse mi sono trovata a provare simpatia per questa povera creatura sventurata e a provare antipatia verso gli abitanti di Asgard.
Gli altri personaggi ovviamente vengono visti sotto la lente di Loki, con delle caratteristiche malvage. Vengono descritti con i loro peggiori difetti, un logorroico, un fifone, uno stupidotto, ed in generale egoisti, altezzosi, egocentrici.. non li conosciamo benissimo questi personaggi ma prendiamo per buona la versione di Loki. In fondo è proprio di questo che parla il libro, della versione di questo personaggio.
Una cosa che mi è piaciuta del libro è che già prima della prefazione abbiamo l'utilissima lista degli dei e qui abbiamo già le prime impressioni negative di Loki che influiscono sul lettore.

Non ho molto altro da dire su questo libro, quindi facciamo un breve recap^^
Una bella copertina che nasconde la versione del cattivo dei miti norreni: Loki. La trama è interessante anche se a volte ostacolata dalla pesante narrazione e eventi accennati ma mai descritti. Carino se preso a piccole dosi, ma non eccezionale come me lo sarei aspettata.

- fine recensione-


Nessun commento:

Posta un commento